Si è parlato tanto, in questi ultimi giorni, degli enormi disagi e problemi tecnici incontrati dai docenti durante lo svolgimento delle prove scritte computer based per il concorso Scuola: PC che improvvisamente si sono bloccati, a pochi minuti dal termine, come successo ad un'insegnante di Salerno o procedure fallite in sede di invio telematico degli elaborati come accaduto ai sei candidati di Aprilia che hanno dovuto restare in aula sino alle 3 del pomeriggio per riuscire, dopo mille difficoltà, a completare la prova.

Ultime news scuola, sabato 14 maggio 2016: dubbi sulla sicurezza informatica delle prove concorsuali?

A questo proposito, il dottor Armando Pagliara che, tra l'altro figura tra gli oltre 165mila candidati alla maxi selezione per la classe di concorso A41 (Scienze e tecnologie informatiche) ha scritto una lettera ad Orizzonte Scuola, esprimendo la propria opinione sul meccanismo tecnico scelto dal Miur per questa prova scritta.

Il docente ha espresso parecchi dubbi sulla funzionalità del sistema informatico scelto dal Miur, soprattutto per quanto riguarda l'efficacia dei protocolli di sicurezza. Ciò che desta maggiori perplessità è il fatto di aver scelto dei computer privi di connessione esterna oltre alla pendrive USB con codice identificativo.

Proprio quest'ultimo aspetto, ovvero il codice identificativo contenuto nella chiavetta, manca di trasparenza in quanto nessuno può fornire delle garanzie su un'eventuale manomissione della pendrive e, quindi, del codice ivi contenuto.

Scuola, prove scritte concorso da inviare direttamente al Miur: sarebbe stata una soluzione migliore

Il dottor Pagliara sostiene come, invece, sarebbe stato più opportuno, sul piano della sicurezza e della trasparenza, connettere privatamente i PC, direttamente al sito del Ministero dell'Istruzione, in modo tale che, allo scadere del tempo a propria disposizione, il candidato potesse inviare il proprio elaborato sul server del Miur, con protocollo automatico attraverso il proprio codice. Secondo questa procedura, la prova avrebbe potuto essere corretta solamente online e, quindi, si sarebbero potute evitare situazioni ambigue con lo stesso codice assegnato a due persone diverse.