Le ultime novità al 4 maggio sulle Pensioni precoci giungono in parte dai social ed in parte dalla televisione. Sui gruppi Facebook, a cui aderiscono diverse migliaia di lavoratori, è ormai consuetudine discutere giornalmente delle nuove proposte pensionistiche fatte dal Governo o da differenti politici che emergono dai giornali. Altra abitudine ormai consolidata è quella di commentare le ultime dichiarazioni fatte dai vari esponenti politici di spicco presenti ospiti nelle varie trasmissioni televisive che si occupano del tema previdenziale.
Le ultime discussioni aleggiano intorno al prestito pensionistico e ad ipotetiche soluzioni alternative che gli stessi precoci stanno vagliando. Molti si dicono favorevoli alla quota 100, altri non intendono indietreggiare dalla richiesta di quota 41 senza penalizzazioni, alcuni iniziano a cercare, sfiduciati dai rinvii del Governo, soluzioni alternative da proporre.
Prestito pensionistico non convince i precoci
Per quanto concerne il prestito pensionistico i precoci si dicono assolutamente contrari a dover contrarre addirittura un prestito con la banca per poter accedere alla pensione, che ritengono di aver già abbondantemente meritato.
Il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, intervenuto nella trasmissione di Floris, si dice contrario al prestito pensionistico che a suo avviso è "da apprendisti stregoni, alla fine qualcuno paga”.
Inoltre aggiunge, puntando l'attenzione su un altro aspetto importante, "le persone devono restituire il prestito a tassi incerti, se questi non saranno fissi, come faranno a restituirli viste già le pensioni basse?" Dello stesso parere Emiliana Alessandrucci, presidente Colap, che sostiene quasi impensabile che i pensionati riescano a rendere, visti gli importi già molto bassi dei loro assegni, anche mensilmente un prestito alla banca. Per Cazzola la misura andrebbe al più concessa solo a coloro che hanno perso il lavoro come forma di tutela, in tutti gli altri casi non andrebbe proprio proposta.
Precoci, le nuove proposte da chi è esausto di attendere
Paolo Carasi, ideatore del neo nato gruppo 'diritti negati lavoratori' che si contrappone in parte come idee di pensiero al gruppo veterano 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' si dice stufo di attendere e desideroso di 'portare a casa qualcosa' nella prossima Legge di Stabilità. Diversi i post quotidiani che il precoce sta pubblicando sulla sua pagina Facebook al fine di sondare il parere dei suoi followers sulle nuove proposte da lui avanzate. Paolo Carasi ci ha autorizzato a pubblicare il suo pensiero ed a diffonderlo per scoprire cosa ne pensano gli altri precoci. Due le proposte che stanno ricevendo maggiori commenti sul gruppo, la prima cita: "Fateci uscire un anno prima e il nostro Tfr lo useremmo come paracadute!
Pagandoci noi in completa autonomia la nostra pensione. Liberando così più fondi da mettere a disposizione a lavoratori senza reddito! Ci troveremmo con un trattamento di fine rapporto più leggero, ma usato in maniera utile a nostro favore e senza chiedere la carità a nessuno". La seconda invece ripropone la Quota 100 senza limiti anagrafici. Condividete o meno le due proposte?