Non bastano le riforme della costituzione o la nuova legge elettorale, insufficiente il Jobs act, la svolta sulle politiche del lavoro dovrebbe arrivare con nuovi strumenti per l'occupazione, con la riforma Pensioni che aprirebbe le porte dei giovani al mondo del lavoro, con il rinnovo dei contratti degli impiegati della Pubblica amministrazione. Su questa linea si muovono le proposte e le rivendicazioni dei sindacati che sono pronti a una primavera calda in vista di un'estate e un autunno che sia preannunciano ancora più roventi nei rapporti tra le parti sociali e l'esecutivo guidato dal premier Matteo Renzi.
Riforma pensioni, contratti Pa, lavoro giovani: sindacati verso lo sciopero generale
Il segretario della Uil Carmelo Barbagallo ha già proposto oggi ai leader di Cgil e Cisl - rispettivamente Susanna Camusso e Annamaria Furlan - di promuovere lo sciopero generale qualora il Governo Renzi non dovesse cambiare rotta sulla riforma pensioni con l'introduzione di nuovi elementi di flessibilità per uscire anticipatamente dal lavoro. Dovrebbe essere stavolta uno sciopero generale unitario diversamente da quello dell'anno scorso quando contro il Jobs act e per la riforma pensioni si mobilitarono soltanto Cgil e Uil mentre la Cisl puntava con più determinazione a un dialogo con l'esecutivo.
Dialogo che però non è mai arrivato, solo annunci e promesse da parte del Governo Renzi che però continua a rinviare l'apertura del tavolo di confronto nonostante continua a fornire rassicurazioni sulla riforma pensioni da inserire nella legge di Stabilità 2017 come già previsto nel Def 2016 e nella risoluzione di maggioranza.
Furlan: il Papa ha ragione, principale problema in Italia è la disoccupazione giovanile
"Il premier Renzi - ha dichiarato oggi il segretario generale della Cisl - oltre alle riforme istituzionali risponda - ha sottolineato Annamaria Furlan - su pensioni, contratti pubblici, lavoro". In particolare, le organizzazioni sindacali chiedono di flessibilizzare l'uscita dal lavoro con l'introduzione di nuove soluzioni per la pensione anticipata che possano favorire la creazione di nuovi posti di lavoro in grado di far fronte, seppur in minima parte, alla drammatica disoccupazione giovanile.
Il leader della Cisl richiama anche l'intervento di oggi del Papa. "Come ci ha ricordato oggi con molta determinazione e forza Papa Francesco - ha aggiunto il dirigente sindacale commentando le parole del Pontefice nel day after del 1° maggio - il principale problema del nostro paese rimane - ha proseguito la Furlan - l'alto livello di disoccupazione giovanile e la tutela - ha sottolineato - della dignità del lavoro".