Non possono passare certo inosservati i suggerimenti del Presidente della Repubblica al Governo Renzi e al Parlamento sulla riforma Pensioni 2016 di cui si continua a discutere ormai da mesi. Nel giorno della festa dei lavoratori, Sergio Mattarella, nel suo intervento durante le celebrazioni del Primo Maggio al Quirinale, ha consigliato all'esecutivo di "orientare" le riforme del sistema previdenziale e del sistema fiscale verso la creazione di nuovi posti di lavoro.

Previdenza e lavoro, l'intervento del Capo dello Stato per il 1° Maggio

Il Capo dello Stato ricorda comunque che diversi provvedimenti finalizzati alla ripresa dell'occupazione sono già stati adottati dal Governo e su questo si sono visti già i primi risultati statistici in termini di crescita che ancora devono consolidarsi, ma non c'è dubbio che le nuove regole del mercato del lavoro introdotte dal Jobs act così come gli incentivi alle imprese per le assunzioni a tempo indeterminato previsti nelle due ultime leggi di Stabilità abbiano dato nuova linfa all'occupazione.

Il presidente Mattarella sulla riforma pensioni e su quella del fisco non è entrato nel merito delle proposte in campo, ma non ha esitato a parlare della necessità di "opportuni aggiustamenti" sia per quanto riguarda il modello fiscale che per quanto riguarda il sistema pensionistico. "Mi limito ad osservare che tutto va orientato - ha detto ieri l'inquilino del Quirinale parlando di riforma pensioni e revisione del fisco - alla ripresa dell'occupazione".

Mattarella: revisione sistema previdenziale crei nuovi posti di lavoro

La creazione di nuovi posti di lavoro nel quadro delle modifiche alla legge Monti-Fornero è quanto propongono con forza le organizzazioni sindacali che ieri insieme hanno celebrato il 1° maggio a Genova all'insegna delle proposte per l'occupazione, per la riforma pensioni e per il rinnovo dei contratti nella Pa.

Nella stessa direzione vanno le proposte in discussione in commissione Lavoro pubblico e privato a Montecitorio, tra le quali l'ormai famoso ddl 857 di cui è primo firmatario il parlamentare della minoranza del Partito democratico Cesare Damiano. Una proposta di legge che consentirebbe l'accesso ai prepensionamenti ai 62enni seppur con qualche penalità e permetterebbe ai lavoratori che hanno un'anzianità contributiva di 41 anni di accedere al trattamento previdenziale al di là dell'età anagrafica.

Adesso tocca al governo prendere in pugno la situazione e cercare di mediare tra le proposte in ballo, di certo c'è che le opzioni di flessibilità allo studio da Palazzo Chigi, al momento, non sembrano per niente soddisfacenti ai sindacati pronti alla mobilitazione unitaria ad oltranza se l'esecutivo non dovesse invertire la rotta sulla riforma pensioni.