Nella serata di ieri si è registrato un nuovo intervento sulla riforma previdenziale allo studio del Governo da parte del Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, intervistato durante la trasmissione televisiva "di Martedì" del canale La7. Interrogato sul principio di funzionamento del prestito pensionistico, l'esponente del Governo ha evidenziato che non si tratta di un semplice finanziamento bancario.
"Non è che il lavoratore deve chiedere soldi ad una banca" specifica Padoan. "C'è l'ipotesi che la banca anticipi le risorse necessarie per permettere a chi lo desidera di andare in pensione prima, a parità di impatto sulla finanza pubblica".
Riforma pensioni 2016 e sostenibilità del sistema: necessario preservare la stabilità dell'Inps
In merito alle motivazioni che hanno portato alla scelta di coinvolgere il mercato privato nell'anticipo pensionistico, il Ministro dell'Economia ha ricordato che "la stabilità del sistema pensionistica è un bene di tutti e va preservata". Sulla copertura del prestito "c'è una garanzia che può essere fornita dallo Stato, tramite meccanismi assicurativi di cui siamo già certi del funzionamento", riferendosi ai calcoli attuariali e alla possibilità di unire all'APE una polizza sulla vita del pensionando."Credo che il valore di questa cosa sia di dare libertà di scelta alla fine dell'età lavorativa al lavoratore che vuole uscire in anticipo per ragioni sue del tutte legittime".
Per questa scelta il neo pensionato deve però "pagare un costo, non per cattiveria ma per garantire il fatto che tutti possano beneficiare di un sistema pensionistico solido".
Spending review e sostenibilità del sistema: la previdenza italiana tra le più sostenibili in europa
Proprio riguardo il tema della sostenibilità dei conti pubblici il Ministro Padoan ha ricordato che "il sistema pensionistico italiano è considerato dalla Commissione europea uno dei più solidi in Europa". Per quanto concerne invece le risorse che sarà necessario reperire per garantire gli interventi promessi dal Governo su welfare e previdenza, "innanzitutto continuiamo con la spending reveiw. Poi vedremo, stiamo già cominciando a ragionarci.
Si fanno delle ipotesi su dove mettere le risorse perché non sono molte" ha spiegato l'esponente dell'esecutivo. "Questo ragionamento è essenziale perché noi abbiamo un debito ancora molto elevato e che richiede centinaia e centinaia di miliardi di rifinanziamento sui mercati. I mercati devono continuare a pensare che prestare all'Italia sia un buon affare". Ma sul prossimo futuro del nostro Paese Padoan ha ricordato che "le potenzialità di crescita e creatività dell'Italia sono immense, sta solo a noi sfruttarle al meglio".
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