"Per il Partito Democratico serve una profonda riflessione": lo afferma il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, spiegando le motivazioni per le quali, a suo parere, sia necessario cambiare strada rispetto al recente passato. Per l'esponente democratico, tra le cause degli esiti deludenti nel voto amministrativo c'è "il distacco nei confronti di strati sempre più consistenti di elettori di sinistra e la percezione di un'insufficiente politica del Governo a tutela dei più deboli e contro le crescenti disuguaglianze".

Secondo il Parlamentare la nuova ricetta da adottare deve essere improntata ad un profondo cambiamento di direzione, che possa dare nuovamente centralità ai "temi economici e sociali: correggere il sistema previdenziale con la flessibilità in uscita, cancellare le forme di lavoro precarie, correggere il codice degli appalti [...] valorizzare il ruolo della parti sociali".

Pensioni anticipate: per la Uil con l'APE possibili tagli fino al 20%

D'altra parte, che la questione della previdenza rappresenti ancora un nodo irrisolto nonostante l'avvio delle discussioni sull'anticipo pensionistico (APE) lo dimostrano proprio le divergenze sulla recente proposta di area governativa.

I sindacati hanno aperto il tavolo di confronto con il Governo, ma la distanza rispetto alle aspettative dei lavoratori appare al momento ancora elevata. Secondo le ultime elaborazioni ad opera della Uil, se dovesse passare l'attuale proposta dell'esecutivo i pensionandi si troverebbero costretti a contrarre un mutuo ventennale per ottenere l'uscita anticipata, con un taglio dell'assegno che potrebbe arrivare a pesare fino al 20% della futura mensilità lorda. Un dato davvero significativo se si considera che la proiezione è stata calcolata su di una pensione di 1.000 euro al mese, sebbene non tenga conto di eventuali agevolazioni e detrazioni fiscali che il Governo ha promesso di garantire nei casi di maggiore disagio lavorativo o di inoccupazione.

La prospettiva resta però quella di una larga distanza rispetto alle richieste dei lavoratori, che non sarà facile colmare a meno di cambiamenti importanti nell'approccio al problema. È chiaro che se lo scenario dovesse rimanere questo, l'anticipo pensionistico potrebbe essere adottato solo da un numero estremamente limitato di pensionandi e nei casi in cui non vi sarebbero altre alternative all'assenza di reddito.

Riforma pensioni 2016, la Cisl chiede flessibilità ed un intervento sulle rivalutazioni

Non sembra andare molto meglio per chi ha già ottenuto la pensione, almeno secondo le ultime richieste della Cisl. "Abbiamo aperto recentemente un tavolo di confronto sulla previdenza e sul lavoro con il Governo, due temi che racchiudono il dare risposte ai veri bisogni degli italiani", ha affermato Annamaria Furlan.

La sindacalista ha ricordato che oltre 8 milioni di lavoratori attendono il rinnovo del proprio contratto sia nel servizio pubblico che in quello privato. Si tratta di una questione definita come "urgente" per mantenere in essere i consumi interni e per "trovare un modo per rivalutare le Pensioni".

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