I dibattiti sulla riforma pensioni 2016/2017 proseguono e, dopo le dichiarazioni di Nannicini, sembra essere chiaro che il governo Renzi proseguirà lungo la propria strada, anche qualora i confederali dovessero mettersi di traverso: il sistema che l'esecutivo sta costruendo mattone dopo mattone sembra essere indirizzato ad un meccanismo 'fai da te' per il lavoratore. Si sta infatti pensando ad un sistema che permetta un ventaglio di possibilità differenti, ma tutte – come sottolineano i sindacati e lo stesso Cesare Damiano – a carico del lavoratore stesso.

Nel frattempo, è intervenuto nella giornata di ieri il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, il quale ha sottolineato come occorra lavorare con attenzione a tutti gli aspetti della riforma delle Pensioni: non è possibile, per la sostenibilità del sistema finanziario, pensare sia alla flessibilità in uscita che a politiche fiscali come il bonus di 80 euro; quello che chiede il ministro a Matteo Renzi è di fare una scelta e decidere in che misura intervenire nel capitolo 'previdenza'.

Il 'fai da te': news oggi 2 giugno riforma pensioni 2016/2017

Perché è possibile parlare di 'fai da te' per la riforma pensioni 2016/2017 impostata dal governo Renzi?

Il sistema chiamato APE consiste in un prestito pensionistico che il lavoratore che vuole uscire prima dal mondo del lavoro dovrà richiedere ad un istituto di credito (o qualora l'azienda intenda svecchiare il proprio personale, all'azienda stessa) appunto il prestito, da restituire poi con un leggero taglio dell'assegno. A questi tagli, si aggiungono le penalizzazioni che saranno più contenute, se l'assegno pensionistico è più basso, mentre saranno più 'salate' se la pensione che si percepirà supererà una certa soglia. Oltre l'APE, è stata introdotta, nella proposta, la RITA: il pensionando potrà scegliere di finanziare la propria uscita anticipata mediante il fondo di previdenza complementare o potrà decidere una formula mista, una parte dal fondo integrativo e una parte tramite prestito bancario.

Insomma, il sistema sarà 'fai da te' perché sarà il lavoratore a decidere l'opzione più 'conveniente'.

Capitolo 'penalizzazioni': news oggi 2 giugno riforma pensioni 2016/2017

Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, il sistema di penalizzazioni per la riforma pensioni 2016/2017 sarà variabile a partire dall'entità dell'assegno pensionistico previsto. Le penalità, comunque, stando a quanto viene riportato e alle voci che circolano, saranno piuttosto alte, rischiando di rendere poco appetibili lo strumento di uscita anticipata. La penalizzazione annuale, dunque, dovrebbe variare tra il 2% e l'8%: la cifra viene considerata molto alta, anche perché va moltiplicata per ogni anno di anticipo.

Al momento non sono note quali saranno le 'fasce' di reddito pensionistico, ma i calcoli sono piuttosto semplici: se si esce con tre anni di anticipo (il massimo immaginato con l'APE), si andrà incontro ad una penalizzazione del 6% per i redditi più bassi e addirittura ad un 24% per i redditi più alti. Chiaramente, occorrerà capire da quale cifra a salire si intenderà 'reddito alto', ma si tratta comunque di una penalizzazione molto alta: si andrebbe a perdere un quarto del montante, praticamente tre mensilità. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.