Il governo Renzi starebbe studiando un nuovo strumento per 'facilitare' l'uscita anticipata e che, insieme all'APE, dovrebbe rappresentare il nuovo sistema di riforma pensioni 2016/2017: si chiama RITA e prevede l'utilizzazione della pensione integrativa per ridurre quanto più possibile l'impatto 'negativo' sull'assegno dell'APE. Nel frattempo, però, si continua a parlare delle categorie che, penalizzate dalla riforma Fornero, non hanno trovato ancora spazio all'interno della proposta del governo: ad intervenire è stato Rizzetto, che ha ricordato come non si debba fare funzione e che una cosa è la riforma Pensioni e un'altra risolvere la situazione contingente di categorie come quella dei lavoratori precoci, che aspirano alla Quota 41, e gli esodati, che vorrebbero l'ottava e risolutiva salvaguardia per gli ultimi lavoratori senza stipendio e senza pensione.

RITA e APE: la riforma pensioni 2016/2017, novità oggi 1° giugno

Il nuovo strumento RITA (che sta per 'Rendita Integrativa Temporanea Anticipata') dovrebbe consentire di ammorbidire i rigori dell'APE e completare il quadro della proposta del governo Renzi per quanto riguarda la riforma pensioni 2016/2017. La RITA è destinata a tutti coloro che, avendo aderito a programmi di previdenza complementare, intenderebbero incassare una parte della pensione integrativa per finanziare l'uscita anticipata dal mondo del lavoro, tramite APE. Si tratterebbe, insomma, per il lavoratore con più di 63 anni di pagarsi il prestito pensionistico con la previdenza complementare, limitandone l'impatto. Le polemiche non sono mancate e il motivo è sembrato a tutti molto semplice, ancora una volta dovrà essere il lavoratore a pagarsi la possibilità di uscita pensionistica e in maniera duplice: non solo attraverso il prestito concesso dalle banche (perché, poi, non dall'Inps, è la domanda che da giorni sta ponendo, senza risposte, Cesare Damiano), ma anche mediante l'utilizzazione della pensione integrativa.

La critica, insomma, riguarda il fatto che il peso dell'uscita anticipata dovrà essere tutto sulle spalle del lavoratore, con lo Stato che, di fatto, interviene in misura molto limitata.

Rizzetto su esodati e precoci: novità riforma pensioni oggi 1° giugno

Walter Rizzetto ha deciso di intervenire, mediante il suo profilo Facebook, su tutte le questioni riguardanti la riforma delle pensioni e del mercato del lavoro, chiedendo al governo e al premier Matteo Renzi una maggiore chiarezza e una minore confusione.

Dopo l'annuncio della RITA, seguente a quello sull'APE, ci si chiede, insomma, quale sia la strategia del governo per quanto riguarda le categorie degli esodati e dei lavoratori precoci, che da troppo tempo attendono una soluzione. Il vicepresidente della Commissione Lavoro chiede, insomma, al premier di lavorare tutti insieme per trovare strumenti e soluzioni condivise e, soprattutto, incalza sul nodo degli esodati e dei precoci: occorre risolvere queste situazioni 'parziali' e non soltanto pensare a strumenti di uscita anticipata, sarebbe necessario, dunque, un confronto costruttivo e comprensivo di tutte le aree di complessità che riguardano il sistema della previdenza italiano. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.