Le vacanze estive stanno per arrivare e come al solito anche i lavori parlamentari andranno in pausa per poi riprendere a settembre. La questione riforma delle Pensioni, flessibilità in uscita e tutte le altre problematiche previdenziali sono quindi arrivate al punto cruciale. Basti pensare che alla ripresa dei lavori alle Camere, a settembre, resteranno pochi giorni per preparare la Legge di Stabilità che come di consueto va presentata per ottobre.

Ecco perché le operazioni di intervento sul sistema previdenziale stanno avendo una discreta accelerata. Per i lavoratori precoci quindi, questo è il momento giusto per perorare ancora di più la loro causa, come dire adesso o mai più. Vediamo quindi le novità di questo inizio luglio e quali appuntamenti ci sono su questo delicato aspetto per molti lavoratori.

Il 6 luglio a fianco di Damiano

I lavoratori precoci sono tra i più vessati dall’attuale sistema previdenziale italiano, quello per intenderci, inasprito pesantemente dalla Legge Fornero. I precoci sono in genere, quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare in tenera età, diciamo tra i 15 e 16 anni e che per via del loro inserimento nel mondo del lavoro in gioventù, si trovano ad arrivare a neanche 60 anni di età con 40 anni di contributi o più.

La Fornero per il 2016 ha stabilito che l’uscita dal lavoro per raggiunto limite massimo di contributi versati è a 42 anni e 10 mesi, parametro che se non si dovesse intervenire in correzione, salirà ulteriormente nei prossimi anni. Ecco perché comitati, gruppi social, sindacati e lavoratori di questa categoria, spingono per la ormai celebre quota 41, cioè il permettere a questi lavoratori di lunga data, di andare in quiescenza senza attendere i limiti di età e senza penalizzazioni di assegno, una volta raggiunti i 41 anni di versamenti. Domani 6 luglio, in occasione del deposito delle firme della petizione on line promossa dal Presidente Damiano, alcuni rappresentanti del comitato quota 41, saranno in conferenza stampa.

Infatti la petizione era concentrata sul sostegno al DDL 857 del duo Damiano-Gnecchi, quella proposta di riforma delle pensioni che al suo interno ha anche quota 41.

Il giorno 11 luglio audizione da Nannicini, argomento quota 41

Risolvere la grana precoci, probabilmente darebbe un aiuto anche ad un'altra problematica del sistema previdenziale, i lavori usuranti. Effettivamente, iniziare il lavoro a 15 anni, significa che, 9 volte su 10, si tratta di soggetti che hanno dovuto svolgere mansioni umili e probabilmente pesanti, non certo lavori di ufficio con titoli di studio che per forza di cose a quell’età mancavano. Concedere il meritato riposo al raggiungimento di 41 anni di contributi, sarebbe anche giusto per evitare a soggetti già in là con gli anni e con molti e molti anni di duro lavoro, di evitare lo strazio di continuare ancora a lavorare per diversi anni.

Aziende ed occupazione ne gioverebbero perché le prime rinnoverebbero l’organico dipendenti, mandando a casa quelli più anziani e più stanchi ed i giovani potrebbero avere uno sbocco lavorativo interessante per via del turnover e della staffetta che servirà, sempre alle aziende per sostituire i vecchi lavoranti. Queste necessità e queste caratteristiche di quota 41, saranno sicuramente al centro dell’incontro tra lavoratori e Governo fissato per lunedì 11 luglio. Infatti, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Nannicini, ha aperto la porta del suo ufficio ai lavoratori. I rappresentanti dei precoci saranno ascoltati in audizione proprio da Nannicini che è il soggetto autorizzato da Renzi a lavorare in sinergia con il Ministro Poletti, sul tema previdenziale.