A seguito della sentenza numero 187 dello scorso 12 luglio, con la quale la Corte costituzionale ha recepito il precedente giudizio della Corte di Giustizia della Comunità europea in tema di sottoscrizione senza limiti dei contratti a tempo determinato del personale scolastico, rimangono molti dubbi in merito alle possibili conseguenze della sentenza stessa, primo tra tutti quello dei possibili esiti dell'eventuale presentazione del ricorso degli interessati e del riconoscimento del danno subito.

Ma, su questo punto, insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario, partono da una diversa interpretazione della sentenza.

Docenti e Ata: quale risarcimento per il reiterato ricorso ai contratti annuali?

Infatti, se per gli insegnanti l'abuso dei contratti di supplenza disciplinati dall'articolo 4 della legge 124 del '99 è stato sanato, dal ricorso del Governo Renzi al grande piano di assunzioni nella Scuola nel 2015 e successiva emanazione del bando per il concorso scolastico con stabilizzazione di migliaia di insegnanti precari, uguale meccanismo di "risarcimento" non potrà essere fatto valere dal personale Ata, non essendoci stato un imponente progetto di immissione lavorativa stabile per gli impiegati amministrativi.

Conseguentemente, questi ultimi potranno chiedere il risarcimento del danno, mentre per gli insegnanti l'eventuale ricorso non avrebbe lo stesso effetto. 

Risarcimento danno per docenti e Ata per supplenze reiterate nella scuola

Della questione ne parla Il Sole 24 Ore di oggi che riporta il presupposto secondo il quale la continuata copertura assicurata dalle supplenze annuali, nel caso in cui dovesse risultare ingiustificata di fronte alle norme della legislazione italiana e di quella comunitaria, trova una sorta di riparazione proprio nella possibilità di poter sperare nell'assunzione definitiva con i programmi della Buona scuola. Anche se circa 18 mila precari, nella scorsa estate, non presentarono domanda per ragioni legate all'incognita della sede di servizio o per altre motivazioni, per concorrere alle fasi 0, A, B e C della riforma scolastica di Renzi.

Per questi docenti, la speranza è quella di poter presentare ricorso o, in alternativa, attendere lo scorrimento delle graduatorie ad esaurimento in vista dell'immissione in ruolo. Gli Ata, invece, potranno andare avanti nel ricorso per ottenere quel risarcimento del danno dovuto alla ripetitività dei contratti a tempo, senza giustificato motivo, in quanto la necessità di coprire posti vacanti non temporanei, ma di durata indeterminata nella scuola, è stata "camuffata" con reiterati contratti di durata annuale.