L'alto numero di bocciature che si sta registrando al concorso docenti attualmente in svolgimento provoca quello sgomento e quell'amarezza che fa prendere carta e penna e scrivere una lettera ai giornali come hanno fatto i docenti respinti per l'Ambito AD04 in Toscana che, dopo aver subito oltre a tutto anche dei cospicui ritardi nella correzione degli scritti, contestano il criterio del merito da più parti enunciato, specie in ambienti ministeriali.

A dubitare che il merito fosse il criterio dominante di questo concorso erano già stati, in tempi non sospetti, gli stessi tutor e formatori delle università che avevano rilasciato le abilitazioni Tfa e Pas ai docenti bocciati, come ebbe già a dire Dario Ianes, uno di loro.

Di quale merito si sta parlando?

La lettera è uno sfogo da parte di alcuni dei docenti dell'ambito AD04 che non hanno superato la prova in cui si dice che la meritocrazia è soltanto uno spot elettorale messo in campo dai vari ministri dell'istruzione per ottenere consensi. Altro che merito, quando il tutto si risolve poi in una epurazione frettolosa, in barba ad anni di sacrifici e soldi spesi in corsi abilitanti di formazione.

Per rinforzare la convinzione che non si possa parlare di merito, nella lettera citano il caso di quella incredibile vicenda del docente ammesso all'orale senza sostenere la prova scritta. Si riferiscono a quella candidata che aveva denunciato pubblicamente di aver ricevuto la mail di convocazione senza nemmeno aver partecipato al concorso, inserimento che in seguito fu cancellato.

Era meglio lo scorrimento diretto

Dopo le contestazioni circa il merito per il quale si passa agli orali, rinforzato da numerose testimonianze di errori in tutta Italia nelle correzioni e nei ritardi gravissimi di correzione delle prove, i “bocciati” chiedono al ministro quali sono stati i reali criteri ispiratori della formazione delle commissioni, delle griglie di valutazione e concludono chiedendo se non fosse stato meglio risparmiare soldi e procedere direttamente alle assunzioni mediante lo scorrimento in ruolo dalle graduatorie di istituto, evitando così di sbriciolare la vita professionale di tanti docenti.