I bambini venivano legati con le cinghie alle sedie, insultati e chiusi in spazi ristretti. Questo è quello che accadeva nell'asilo nido BabyWorld della periferia nord di Milano in viale Sarca. Sono stati arrestati in flagranza di reato due italiani, entrambi incensurati. Si tratta del titolare dell'asilo nido, un 35enne, e la coordinatrice di 34 anni.
Le indagini
A denunciare la coordinatrice e il titolare sono state alcune ex collaboratrici, che tornando nella struttura hanno notato qualcosa di poco chiaro, in particolare un bambino era stato rinchiuso in una stanza al buio.
Per questo motivo, le ex dipendenti hanno deciso di sporgere denuncia ai carabinieri della stazione di Greco Milanese. Ad aprile è stato installato un circuito di videosorveglianza e sono partite così le indagini.
L'asilo nido BabyWorld, che prevedeva una retta di 600 euro al mese per i suoi 'prigionieri', fa parte di una catena che ha diverse sedi non solo a Milano e in provincia, ma anche in Toscana, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Sul sito si legge che si tratta di un luogo sicuro, dove i bambini possono crescere in maniera spensierata e costruttiva. Purtroppo la realtà dei fatti è ben diversa: i bambini venivano picchiati, legati alle sedie, morsicati e costretti a rimanere in piccole stanze al buio.
Telecamere negli asili nido
Alla luce di quanto è emerso è giusto riflettere sul Pdl 3829 che prevede le telecamere presso gli asili nido, scuole d'infanzia e strutture socio assistenziali. Continui fatti di cronaca dove sono protagonisti bambini, disabili o anziani, che non possono difendersi, portano all'esigenza di trovare una soluzione tempestiva. Va precisato che non tutto il personale educativo è propenso a questa proposta di legge, in quanto ritengono che il lavoro non verrebbe più svolto con serenità, sentendosi continuamente osservati. Dall'altra parte, c'è chi invece sostiene che chi teme di essere giudicato nasconde sempre qualcosa.
Voi cosa ne pensate a riguardo? Siete d'accordo ad installare circuiti di videosorveglianza?