Non accenna a placarsi l'ondata di critiche rivolte al governo in merito alla questione legata alla mobilità. Anche il quotidiano 'Il Manifesto' ha duramente attaccato l'esecutivo in merito agli oltre 2.600 ricorsi riguardanti gli errori dell'algoritmo Miur sui trasferimenti dei docenti della scuola primaria.

Nell'articolo firmato da Giuseppe Caliceti e pubblicato oggi, giovedì 1 settembre 2016, si parla chiaramente di 'maldestro tentativo da parte del governo di correre ai ripari' dopo l'inequivocabile ammissione delle migliaia di errori commessi durante le operazioni riguardanti la mobilità

Ultime news scuola, giovedì 1 settembre 2016: 'Al docente serve un avvocato, non basta essere preparati'

Inoltre, viene affermato ironicamente che nella Scuola pubblica italiana di oggi non basta essere dei docenti preparati, aver vinto dei concorsi o, addirittura, aver insegnato per anni come precari. Al docente di oggi serve soprattutto un avvocato: sembra, infatti, che sia diventato indispensabile avere un legale al proprio fianco, visto che si deve andare avanti a furia di ricorsi e di carte bollate.

'Il Manifesto' non perde occasione per sottolineare il difficile momento che sta attraversando il governo per quanto riguarda i problemi che attanagliano il mondo della scuola ed, in particolar modo, sui trasferimenti dei docenti, dove si procede a tentoni nonostante manchi pochissimo all'avvio del nuovo anno scolastico.

Mobilità docenti ultime notizie: 'Dilettanti allo sbaraglio, caos ad effetto domino'

'Siamo all'improvvisazione, al fai da te' scrive Giuseppe Caliceti, sottolineando come al caos che regna sovrano si aggiunge altro caos, da parte di 'dilettanti allo sbaraglio' che insistono caparbiamente a parlare di piccole imperfezioni che, in realtà, tanto 'piccole' poi non sono, visto che hanno coinvolto 15 insegnanti su 100, un numero considerevole, da non sottovalutare affatto.

'Il Manifesto' sottolinea come più il Miur cerchi di 'rattoppare' la situazione, più questa sta diventando 'tragicomica'. Bisognerebbe rifare tutto o forse, ancora prima, mandare a casa il governo come sottolineato dallo stesso giornale in un precedente articolo che parlava dei risultati disastrosi del concorso docenti 2016.