La presentazione della pensione anticipata per il 2017 fatta ieri dal sottosegretario all'Esecutivo, Tommaso Nannicini, potrebbe riguardare fino a sessantatremila docenti e impiegati amministrativi, tecnici e ausiliari della Scuola. Fa i calcoli il quotidiano Italia Oggi che pubblica le anticipazioni su chi e come potrebbe andare in pensione a 63 anni, tre anni e sette mesi prima della pensione di vecchiaia, tra il personale della scuola.
Ma l'anticipo pensionistico di Renzi non sarà indolore per chi sceglierà la flessibilità in uscita: occorrerà valutare se il beneficio previdenziale sia in linea con le penalizzazioni dell'assegno pensionistico.
Pensioni anticipate 2017 nella scuola: quali sono le penalizzazioni?
Infatti, chi opterà per la pensione anticipata con l'Ape di Matteo Renzi già a partire dal 2017 dovrà mettere in conto di dover restituire il prestito ottenuto per l'anticipo di età: secondo le simulazioni dei tecnici del Governo, si perderà fino al 6 per cento sulla pensione netta per ogni anno che si decida di anticipare, fino ad un massimo, pertanto, che arriverebbe ad oltre il 20 per cento, se si dovesse utilizzare il meccanismo integralmente.
Tra le categorie che invece non dovrebbero rimborsare il prestito, o perché l'assegno di pensione non supera i 1.200 euro, o perché si rientra tra gli esodati, i disoccupati o usuranti, dovrebbero rientrarci le maestre delle scuole dell'infanzia, proprio classificate nell'ultima di queste categorie.
Anticipo pensionistico di Renzi, opportunità per i docenti del concorso scuola?
Se dovesse essere approvata, pertanto, la nuova disciplina della pensione anticipata con annesso il prestito pensionistico, le uscite di docenti e di personale Ata dalla scuola potrebbero essere di gran lunga superiori a quelle preventivate con l'attuale sistema. Infatti, secondo le stime del quotidiano economico, al 1° settembre 2017 dovrebbero andare in pensione all'incirca quindicimila impiegati della scuola, un numero ben al di sotto dei 63 mila potenziali beneficiari dell'anticipo pensionistico.
Si tratterebbe, pertanto, di una grossa opportunità di ricambio generazionale con i nuovi vincitori del concorso nella scuola 2016 che potrebbero trovare senza difficoltà l'assunzione, dato che per molti di essi l'immissione in ruolo slitterà all'anno scolastico 2017/2018.