Sull’utilizzo dei voucher lavoro arriva la stretta già più volte annunciata dal governo. I lavoratori pagati con i voucher sono sempre in costante aumento: nel 2008 erano 24mila, mentre l’anno scorso sono diventati 1,4 milioni. È stato quindi, approvato dal consiglio dei ministri, in via definitiva proprio venerdì 23 settembre, il decreto correttivo dello Jobs act che disciplina i voucher lavoro.

Al suo interno sono state adottate anche una serie di interventi come l’incremento della Naspi, il rifinanziamento degli ammortizzatori; la modificazione del contratto di solidarietà che può passare da difensivo a espansivo. Una regolamentazione dei voucher lavoro era infatti d’obbligo, visto che i buoni lavoro dell’Inps costituiscono uno strumento con il quale si assicura la retribuzione, l’assicurazione, il pagamento dei contributi per le prestazioni svolte saltuariamente, dove non c’è necessità di assumere il lavoratore. Ricordiamo che ogni Voucher vale 10 euro e corrisponde a un’ora di lavoro anche se in realtà al lavoratore vanno solo 7,50 euro.

Della parte rimanente:

  • 1,30 euro sono riconosciuti come contributi previdenziali;
  • 75 centesimi vanno all’Inail per l’assicurazione sugli infortuni;
  • 50 centesimi spettano all’Inps per la gestione dei voucher.

Cosa cambia con l’uso dei Voucher tracciabili?

Per contrastare l’utilizzo irregolare del buoni lavoro, le misure messe a punto sono state due: la tracciabilità e i controlli. Scatta infatti l’obbligo per professionisti e imprese di fare una comunicazione all’ispettorato del lavoro almeno 60 minuti prima dell’avvio delle prestazioni occasionali, mediante sms o email, sul nominativo del lavoratore, la durata e il luogo della prestazione. Per le imprese agricole, i committenti devono comunicare il CF e i dati anagrafici dello stesso e le altre informazioni con riferimento ad un arco temporale non maggiore di 3 giorni.

L’uso del lavoro accessorio rimane soggetto al limite generale dei 7mila euro per lavoratore. Sono previste delle multe in caso ci sia un’omissione della comunicazione: può scattare infatti la sanzione amministrativa da 400 euro a 2.400 euro. Le aziende che utilizzeranno i voucher, dovranno aspettarsi dei controlli periodici degli ispettori in azienda. Quanto annunciato dal ministro Poletti dunque sembra essere stato realizzato, a partire dalla presenza di controlli costanti sul territorio. Rimangono però molte perplessità da parte dei sindacati

Due problemi all’orizzonte restano ancora insoluti

I sindacati di categoria nonostante le misure appena messe a punto, lamentano però delle perplessità circa l’effettivo ridimensionamento dell’uso del lavoro irregolare perché nel testo non ci sono quelle modifiche richieste da tempo.

Innanzitutto quella di escludere molto settori dall’uso dei buoni lavoro per non incoraggiare il lavoro nero, come quello dell’edilizia.

Inoltre sono sempre auspicate delle modifiche sull’accredito dei contributi e sulla questione di quel 13% di contributi che dovrebbe confluire nella gestione separata. Resta anche aperta la problematica circa la ricongiunzione dei contributi in una diversa gestione o dell'introduzione di regole più vantaggiose per il calcolo della pensione. I sindacati auspicano inoltre anche l’imposizione di una soglia limite di ore per l’impiego in azienda, affinché la regola vigente per le prestazioni occasionali pagate con i voucher diventi la residualità. Per restare sempre aggiornati su tali argomenti potete premere il tasto segui accanto al mio nome