I contribuenti che andranno in pensione anticipata nel 2017 con l'anticipo pensionistico di Renzi (Ape) potranno ottenere anche la rendita integrativa anticipata, ovvero la Rita contemporaneamente o alternativamente. Con la richiesta della rendita integrativa anticipata, infatti, il contribuente potrà chiedere al fondo pensione presso il quale ha versato, di ottenere il pagamento frazionato del capitale accumulato: la richiesta potrà essere fatta per la complessività del montante o anche per una parte.
L'unico vincolo al quale dovrà fare attenzione il contribuente è quello di aver già provveduto all'uscita da lavoro. E' questa una delle novità previste dalla riforma delle pensioni che il Governo Renzi si appresta a varare per il prossimo anno.
Pensioni anticipate 2017: come si richiedono Ape e Rita
Come l'anticipo pensionistico di Renzi, la rendita integrativa Rita funziona con gli stessi requisiti: potrà essere richiesta dal 1° maggio del 2017 fino alla fine del 2018, sia dai contribuenti che lavorano nel pubblico che da quelli del privato, da dipendenti o da autonomi o da parasubordinati. Inoltre, saranno necessari almeno 63 anni e venti di versamenti, per un anticipo di pensione che non potrà andare oltre i tre anni e 7 mesi.
Per poter fare richiesta della Rita sara necessario che il contribuente si faccia rilasciare dall'Inps la certificazione Ape, ovvero il titolo con il quale l'Istituto di previdenza certifica la maturazione dei requisiti richiesti per l'anticipo pensionistico. Si potrà richiedere l'erogazione della rendita integrativa a partire dal giorno in cui il fondo pensione accetterà la richiesta fino al momento della maturazione dei requisiti per andare in pensione di vecchiaia.
Pensione anticipata e integrativa 2017 per gli statali
La rendita integrativa anticipata potrà essere richiesta anche dai dipendenti statali con una precisazione importante inserita nel testo della riforma delle Pensioni del Bilancio 2017: i dipendenti del pubblico impiego, infatti, per accedere alla Rita dovranno aver cessato la propria attività lavorativa, ma dovranno aspettare la maturazione del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia per vedersi liquidare il Tfr (Trattamento di fine rapporto) o il Tfs, ovvero il Trattamento di fine servizio.