Le famiglie italiane bocciano la Buona Scuola di Matteo Renzi ma salvano gli insegnanti, anzi li rispettano proprio. E' questo il dato di fatto più importante che emerge dall'indagine realizzata dalla Demos-Coop per conto del quotidiano 'Repubblica' (periodo 10-13 ottobre). Un sondaggio molto importante soprattutto tenendo conto dell'importante presenza della Scuola nella Finanziaria 2016/2017, presentata ieri dal Presidente del Consiglio.

Ultime news scuola, domenica 16 ottobre 2016: le famiglie italiane bocciano la Buona Scuola Renzi

Se da una parte l'istituzione scolastica, di per sé stessa, continua a nutrire fiducia negli italiani (il 52 per cento ha risposto di si) c'è da sottolineare come questa fiducia stia lentamente diminuendo se pensiamo che, rispetto a dieci anni fa, è calata di oltre dieci punti percentuali: in un solo anno, poi, questa fiducia è crollata di ben 4 punti.

Tuttavia, se la scuola pubblica italiana sta soffrendo un certo declino di fiducia da parte del popolo italiano, c'è da sottolineare un dato molto importante che, se non altro, gratifica il lavoro dei docenti

Si pensi, infatti, che il 64 per cento dei cittadini italiani stimano molto i professori universitari.

Anche i maestri delle elementari, però, possono ritenersi soddisfatti in quanto godono della stima di più della metà degli intervistati (il 55 per cento).

Buona Scuola, gli italiani salvano gli insegnanti e condividono le loro proteste

C'è un altro dato particolarmente interessante che emerge da questo sondaggio, quello secondo il quale non sarebbe colpa degli insegnanti se l'immagine della scuola appare deturpata. Anzi, a dispetto del luogo comune che dipinge l'insegnante come 'un privilegiato che può godere di tre mesi di ferie', la maggioranza degli italiani, invece, ritiene che professori e docenti siano preparati ma ingiustamente 'sotto pagati'. La maggioranza degli italiani condivide, soprattutto, la protesta dei docenti 'migranti' che stanno subendo le ingiustizie derivanti dal piano straordinario mobilità. Di fronte a questi dati, verrebbe da chiedersi: davvero le firme per il referendum contro la legge 107 non erano sufficienti secondo il giudizio della Corte di Cassazione?