Il nuovo rapporto annuale Eurydice riguardante gli stipendi dei docenti e dei dirigenti scolastici non fa altro che confermare, anche quest'anno, la tendenza, ormai consolidata da sette anni, riguardante un aumento delle retribuzioni in molti Paesi europei. Basti pensare all'esempio della Germania, della Danimarca o persino della Spagna, dove l'ultima legge finanziaria del 2016 ha deliberato un aumento, seppur minimo, delle buste paga di tutti i dipendenti pubblici, docenti compresi.

Addirittura in Inghilterra, oltre ad un aumento dello stipendio, pari all'un per cento, come adeguamento delle retribuzioni che ha riguardato tutti i dipendenti pubblici, è stato disposto un ulteriore incremento del 2 per cento come incentivo per la prima fase della carriera dell'insegnante, dove c'è maggior rischio di abbandono della professione. 

Ultime news scuola, mercoledì 26 ottobre 2016: rapporto annuale Eurydice su stipendi insegnanti

Nota dolente, lo sappiamo molto bene, è proprio l'Italia, unica nazione, insieme a Cipro, dove gli stipendi dei docenti continuano a restare bloccati, oramai dal 2010: Eurydice ha giustificato tale 'congelamento' con la politica del nostro governo, volta a ridurre il deficit pubblico.

Per quanto riguarda, invece, la differenza tra lo stipendio minimo e quello massimo raggiungibile, in base al numero di anni di servizio, sono cinque i Paesi dove si registra la maggior percentuale di aumento, anche oltre il 100 per cento: si tratta della Romania, dell'Ungheria, dell'Irlanda, di Cipro e dei Paesi Bassi, dove, però, bastano solamente quindici anni per arrivare alla retribuzione massima, contro i 22 di Irlanda e Cipro e, addirittura, i 42 e 40 anni, rispettivamente, per Ungheria e Romania.

Stipendi docenti in Europa, ultime notizie: solo in Italia e a Cipro, buste paga congelate 

Infine, per quanto riguarda gli aumenti salariali legati, per esempio, alla qualità del servizio svolto, sono ben sedici i sistemi educativi che prevedono retribuzioni aggiuntive, anche in base ai risultati ottenuti dagli studenti.

Viene fatto l'esempio della Lettonia, dove il sistema di valutazione, suddiviso per livelli, permette ai docenti di arrivare a percepire un'indennità, legata alla propria 'performance', che può arrivare sino al sette per cento del proprio stipendio.