La chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici al centro delle notizie Scuola di oggi, martedì 20 dicembre. Secondo quanto riportato dall'edizione odierna del quotidiano 'Italia Oggi', infatti, rispunterebbe l'ipotesi della contrattualizzazione dei criteri adottati: questo è quanto emerge dal primo confronto avvenuto ieri tra il neoministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli con le rappresentanze sindacali.

Ultime news scuola, martedì 20 dicembre 2016: chiamata diretta docenti, sì alla contrattazione

Il problema, tra l'altro sollevato anche dall'Anac, risiede nel pericolo di mancata consultazione degli organi collegiali prima dell'emanazione dei criteri da attuare per la chiamata diretta. Molti dirigenti scolastici, infatti, avrebbero omesso di consultare gli organi collegiali e, di conseguenza, potrebbero rischiare di doversi difendere di fronte al giudice penale nel caso in cui i docenti esclusi decidano di presentare denuncia all'autorità giudiziaria.

Chiamata diretta docenti: rischio responsabilità penale per i dirigenti scolastici

Infatti, con la rilegificazione della materia, di fronte ad un comportamento illegittimo da parte del dirigente scolastico, potrebbe subentrare la responsabilità penale: se in precedenza, tale responsabilità non poteva sussistere in quanto materia regolata dal contratto, oggi, invece, potrebbe rappresentare una violazione della legge. Ecco perchè diversi dirigenti scolastici (una percentuale intorno al venti per cento, in media uno su cinque), per evitare pericolose conseguenze, hanno preferito non avvalersi della chiamata diretta, affidandosi all'assegnazione d'ufficio dei docenti da parte dell'ufficio scolastico.

Chiamata diretta, sequenza contrattuale con un duplice obiettivo

Lo stesso problema si ripresenterà anche quest'anno ed ecco perchè l'amministrazione centrale ritiene opportuno rivedere la procedura attraverso quella famosa sequenza contrattuale, saltata l'estate scorsa per via della rottura della trattativa tra Miur e sindacati. Con un duplice obiettivo: primo, dare la possibilità ai docenti di poter usufruire di una procedura trasparente al riparo da favoritismi e discriminazioni; secondo, proteggere i dirigenti scolastici da possibili rischi inerenti alla responsabilità penale.

Chiamata diretta, serve intervento legislativo ad hoc per superare riforma Brunetta

Resta, comunque, sottointeso che limitare il potere discrezionale dei presidi significherebbe andare in direzione opposta alla legge 107: dunque, si renderebbe necessario un intervento legislativo ad hoc, che si ponga come obiettivo quello di ripristinare il potere della contrattazione collettiva, potere attualmente precluso dalle disposizioni contenute nella famosa riforma Brunetta. In assenza di tale intervento legislativo, la legge 107 conserverebbe tutto il proprio 'potere', rendendo nulla qualsiasi deroga alla materia della chiamata diretta.