Valeria Fedeli fermamente 'voluta' dall'ex ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi. In realtà, il neo Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni avrebbe preferito insediare al dicastero di Viale Trastevere, Marco Rossi Doria. Doveva essere l'ex sottosegretario a diventare il 'padrone' del Miur e invece, purtroppo, per lui, non essere mai stato 'renziano' è costato caro.

Così scrive Paolo Emilio Russo per 'Libero Quotidiano', asserendo che le scelte del neo premier sarebbero state altre. Una volta, però, che il ministro Giannini aveva deluso in merito all'applicazione della legge 107, doveva arrivare un 'personaggio' in grado di poter ricucire i rapporti con i sindacati, in modo particolare con la Cgil.

Ultime news scuola, domenica 18 dicembre 2016: Paolo Gentiloni avrebbe voluto Marco Rossi Doria?

Vi abbiamo già parlato, tra l'altro, degli ottimi rapporti esistenti tra Maria Elena Boschi e il neo ministro dell'istruzione, Valeria Fedeli, rapporti che, in una certa maniera, sono legati anche alla città di Arezzo, a Banca Etruria e a diversi altri personaggi che orbitavano intorno al 'cuore' politico della Toscana. Valeria Fedeli, addirittura, aveva definito Maria Elena Boschi quale 'erede di Nilde Iotti': un paragone eccellente, frutto di un'amicizia consolidata che, alla fine, ha portato i suoi frutti a scapito di una candidatura, quella di Marco Rossi Doria, troppo legata ad Enrico Letta e Ignazio Marino, due personaggi lontani dall'attuale Partito Democratico.

Nonostante le promesse di abbandono della politica in caso di sconfitta nel referendum, la Boschi non solo ha conservato un ruolo importante al governo come sottosegretario, ma è riuscita ad imporre delle personalità come Valeria Fedeli.

Valeria Fedeli, già raccolte oltre 65mila firme per chiederne le dimissioni da Ministro dell'Istruzione

Per questo e per altri motivi, è partita la petizione online sul sito citizengo.org (indirizzo pagina Web citizengo.org/it/ed/39580-dimissioni-immediate-di-valeria-fedeli-da-ministro-dellistruzione?tc=fb) attraverso la quale si chiedono le dimissioni nel neo ministro dell'istruzione. Sono già oltre 65.000 le firme raccolte, in pochi giorni, per rigettare la nomina di un ministro che non rappresenta una scelta adeguata e che, soprattutto, non risponde a nessuna delle numerose problematiche da risolvere oggi per il miglioramento dell’istruzione pubblica.