La questione legata alla mobilità docenti è al centro delle ultime notizie scuola ad oggi, sabato 3 dicembre: infatti, il Miur ha risposto alla richiesta inoltrata dai sindacati e ha deciso di convocare i rappresentanti delle principali sigle sindacali per mercoledì 7 dicembre, presso la Sala Ministri.
Indubbiamente un segnale importante per la ripresa della trattativa relativa al nuovo contratto mobilità 2017/2018, dopo l'improvvisa rottura dello scorso 17 novembre.
Ultime news scuola, sabato 3 dicembre: mobilità, incontro Miur-sindacati il prossimo 7 dicembre
Non sono filtrate indiscrezioni in merito alla presenza o meno del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini o, come avvenuto in precedenza, del sottosegretario Davide Faraone: in ogni caso, si tratterà di un confronto che potrebbe rivelarsi molto importante per gli sviluppi della trattativa. Come senz'altro ricorderete, il ministro Giannini aveva già manifestato la propria contrarietà ad una nuova mobilità straordinaria, il che significherebbe piena applicazione della legge 107 con il trasferimento su ambiti territoriali.
E' proprio questo uno dei nodi più importanti da sciogliere: la convocazione lascia presupporre che possa esserci qualche spiraglio per riaprire il dialogo con i sindacati che, ricordiamolo, rivendicano il diritto degli insegnanti nel presentare domanda di mobilità volontaria da Scuola a scuola, sia in ambito professionale che territoriale, ed in particolare non soltanto per la mobilità provinciale ma anche per la mobilità interprovinciale.
Mobilità docenti e chiamata diretta ultime notizie: riprende trattativa per nuovo contratto 2017/2018?
Inoltre, i sindacati insistono per il superamento del blocco triennale della mobilità interprovinciale, oltre all'introduzione di criteri oggettivi e trasparenti per il passaggio dei docenti da ambito territoriale a scuola, attraverso la chiamata diretta dei dirigenti scolastici: ferme limitazioni, dunque, per quanto concerne la discrezionalità di scelta da parte dei DS.Un incontro che sarà importante anche e soprattutto perchè cadrà all'indomani del referendum costituzionale, il cui esito potrebbe influire non poco sulla disponibilità alla trattativa da parte del Miur.