Il mondo della Scuola guarderà con particolare attenzione al referendum costituzionale di domenica prossima, 4 dicembre: sono diverse le questioni da risolvere, soprattutto in considerazione del fatto che l'anno scolastico 2016/2017 si sta rivelando come uno degli anni più bui della storia della scuola pubblica italiana. In molte scuole mancano tuttora gli insegnanti, nonostante gli slogan propagandistici del governo in merito al piano assunzionale straordinario.
Ultime news scuola, lunedì 28 novembre 2016: mobilità docenti, cosa accadrà dopo il referendum?
La preoccupazione del personale docente è, soprattutto, rivolta a ciò che accadrà in caso di vittoria del SI oppure del NO in ambito nuovo contratto mobilità. A questo proposito, il sito specializzato Tecnica della Scuola ne ha parlato attraverso un articolo firmato da Lucio Ficara. Il nuovo contratto riguardante i trasferimenti dei docenti nell'anno scolastico 2017/2018 potrebbe essere fortemente condizionato dall'esito referendario.
Appare chiaro, infatti, che, nel caso dovesse vincere il Sì, il governo Renzi ne uscirebbe rafforzato e, pertanto, le richieste sindacali rimarranno, probabilmente, inascoltate: dunque, via libera alla piena attuazione delle normative legislative contenute nella legge 107, con perdita di titolarità su scuola da parte di quei docenti che, volontariamente o d'ufficio, dovessero chiedere il trasferimento.
Tutti i docenti che presenteranno la loro domanda saranno probabilmente destinati agli ambiti territoriali e, pertanto, saranno soggetti alla chiamata diretta dei dirigenti scolastici.
Mobilità docenti ultime notizie: incontro politico Miur-sindacati prima del 4 dicembre
Situazione completamente all'opposto nel caso di vittoria del NO, perchè il Presidente del Consiglio Renzi e il suo esecutivo ne uscirebbero chiaramente indeboliti: per così dire, il 'coltello dalla parte del manico' finirebbe nelle mani dei sindacati che potrebbero far valere pienamente le loro richieste di far mantenere al docente il diritto di conservare la titolarità su scuola.
Inoltre, ci sarebbe molto più spazio di contrattazione per ciò che concerne la procedura operativa riguardante la chiamata diretta.Dunque, se dovesse vincere il NO, spazio alle possibili deroghe sull'applicazione della legge 107.Prima del voto del referendum costituzionale, Miur e sindacati, comunque, si confronteranno nuovamente per trovare un'intesa: un incontro politico che possa già fissare delle linee guida condivise per il prossimo contratto mobilità 2017/2018 per il personale docente.