Nuovo governo, nuovo ministro dell'Istruzione. Valeria Fedeli è una delle pochissime novità del nuovo esecutivo Gentiloni e non poteva essere altrimenti perchè la Scuola è stata riconosciuta da tutti come il 'boia' di Matteo Renzi: come ci si aspettava, Stefania Giannini ha pagato duramente le conseguenze di una politica sulla scuola assolutamente disastrosa.

Ora, però, per la 'sindacalista pragmatica PD', come Valeria Fedeli si autodefinisce, cominceranno le grane e (forse) le battaglie con il personale scolastico che vogliono modifiche immediate alla legge 107.

Ultime news scuola, martedì 13 dicembre: Valeria Fedeli, nuovo ministro dell'Istruzione

Nelle ultime settimane, il ministro Giannini aveva cercato di ricucire il rapporto con i sindacati, rapporto che si era notevolmente deteriorato dopo mesi e mesi di 'sordità' e di rifiuti.

Mobilità dei docenti emigrati, la situazione del precariato, il nuovo reclutamento, la chiamata diretta dei docenti e il bonus valutazione assegnato agli insegnanti più 'bravi' direttamente dal dirigente scolastico.

Sono solamente alcune delle scottanti questioni da risolvere.

Il testimone passa dalle mani di Stefania Giannini a quello di Valeria Fedeli. L'obiettivo principale, quello da perseguire ancor prima della risoluzione delle singole questioni, è quello di riuscire a ricostruire un dialogo con il mondo della scuola: il governo Renzi non ascoltò il grido popolare dello sciopero del 5 maggio 2015, portò avanti la Buona Scuola sino a trasformarla nella legge 107 a colpi di fiducia e di singhiozzi parlamentari, ma ora è venuto il tempo di ricominciare daccapo e di cambiare quello che c'è da cambiare.

Valeria Fedeli, si cambia al Miur: saluti anche al sottosegretario Davide Faraone?

Cancellare la legge 107 non è possibile, ma occorrerebbe una nuova legge che possa mettere un freno ai punti critici elencati sopra, soprattutto quello relativo all'eccessiva discrezionalità dei dirigenti scolastici.

Nel post pubblicato ieri sera su Facebook, Valeria Fedeli ha scritto che 'ci sarà tanto da fare e che la scuola è il luogo dove si costruisce il futuro dell'Italia, è una responsabilità che cercherò di assolvere con impegno e dedizione'. Vedremo se le promesse verranno mantenute.

La seconda partita che si giocherà sarà quella relativa alla nomina dei sottosegretari e anche qui nutriamo forti dubbi sulla permanenza di Davide Faraone: del resto, serviva una rivoluzione al Miur, anche se non sarà 'copernicana' per usare un termine caro all'ex ministro Giannini; una rivoluzione che possa strappare una delle pagine più brutte della scuola pubblica italiana.