Il mondo della Scuola è intenzionato a tornare in piazza contro il Governo. Tra poche settimane si attenderà una manifestazione a livello nazionale, che porterà i docenti a protestare fin sotto il palazzo del Ministero dell’Istruzione a Roma. A proclamare lo sciopero è stato il sindacato USB Scuola, che si unirà assieme a UNICOBAS e COBAS nella mobilitazione di categoria. Dunque, non solo i trasporti pubblici a rischio nelle prossime settimane, ma anche le lezioni per gli studenti.
La data da cerchiare in rosso sul calendario sarà quella di venerdì 17 marzo 2017. Per quella giornata saranno dunque a rischio le lezioni in classe per gli studenti di tutte le regioni italiane. Gli insegnanti protesteranno contro la ‘Buona Scuola’ e l’accordo sulla mobilità. Dopo il ‘no’ al Governo di Matteo Renzi in occasione del referendum costituzionale, i lavoratori torneranno in piazza per ribadire le loro posizioni. In arrivo nella Capitale dalle principali città della penisola ci saranno numerosi pullman, con migliaia di persone attese poi in corteo. Di seguito vogliamo riportarvi i punti principali, indicati da USB Scuola, che spingeranno i docenti a scioperare.
Docenti in piazza, ecco le motivazioni
In cima ai motivi della proteste c’è l’ormai nota Legge 107. Nonostante abbia pesato parecchio sull’esito della consultazione referendaria, il Governo di Paolo Gentiloni ha deciso di varare 8 decreti applicativi contenuti in essa, andando ad ignorare qualsiasi dialogo. Il dito viene puntato principalmente verso la riforma del reclutamento degli insegnanti, per i quali non verranno riconosciute le abilitazioni già conseguite ed il servizio prestato in passato. C’è poi la questione del sostegno e della nuova istruzione professionale, senza dimenticare le deleghe concernenti il ciclo 0-6 anni e gli esami di Stato. Attraverso lo sciopero, i sindacati coinvolti chiederanno il ritiro di tali decreti, proponendo delle richieste mirate al miglioramento del sistema scolastico.
Altro punto chiave della questione riguarda la l’accordo sulla mobilità docenti 2017/18. Stando a quanto riporta USB Scuola, ciò porterà ulteriore caos, per cui si manifesterà con l’obiettivo di far cadere un altro Governo, come titolato nel comunicato ufficiale. Prima di lasciarvi, vi invitiamo a seguirci cliccando sul tasto in alto per ricevere altre news sul mondo scolastico.