Slitta l'incontro tra governo e sindacati sulla riforma Pensioni e slitta dunque anche la definizione dei decreti attuativi delle misure già previste in legge di Bilancio 2017 e che stentano a decollare: dall'Anticipo pensionistico all'Opzione donna estesa, dai benefici per i lavoratori precoci a quelli previsti per i lavoratori impegnati in mansioni gravose e pesanti, dal cumulo gratuito dei contributi previdenziali all'eliminazione delle penalizzazione sulla pensione anticipata introdotte dalla legge Fornero.

"Mi pare - ha detto oggi il segretario generale della Cgil Susanna Camusso criticando il governo - che debbano darsi una mossa".

Pensioni, la Cgil incalza il governo sull'Ape

Sarebbe dunque stato provocato da impegni o dubbi dell'esecutivo il rinvio dell'incontro previsto ieri 13 marzo nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Incontro rinviato al 20 marzo anche se su questa data ancora non ci sono conferme ufficiali da parte del ministro Giuliano Poletti. "Il governo - ha aggiunto il leader del sindacato rosso parlando di riforma pensioni oggi margine di un incontro a Roma promosso dalle fondazioni Basso e Ebert - ci aveva garantito il rispetto dei tempi sulle norme applicative".

Entro marzo sarebbero dovuti essere già pronti i decreti, i provvedimenti vari e le circolari dell'Inps per la piena attuazione dei benefici per i precoci, dell'Opzione donna estesa, del cumulo gratuito dei contributi e delle altre misure previste nella manovra economica e finanziaria, a partire dall'Anticipo pensionistico nella sua doppia formula sociale e volontario.

Camusso: Anticipo pensionistico dal 1° maggio

L'impegno assunto dal governo è stato quello di far partire l'Anticipo pensionistico dal primo maggio. La Cgil chiede di confermare questa data. "Noi chiediamo - ha sottolineato il segretario generale della Cgil secondo quanto riporta l'Ansa - che si tenga fede ad un impegno che è un impegno di legge e si inizi dal 1 maggio".

L'esecutivo e lo staff economico di Palazzo Chigi sono al lavoro in questa direzione, ma resta ancora da capire se saranno rispettati i tempi visto che ancora mancano i tanto attesi decreti della presidenza del consiglio dei ministri che dovrebbero attuare la prima fase di riforma pensioni prima di procedere con la seconda fase su cui il confronto dovrebbe riprendere lunedì prossimo 20 marzo.