Nuove proposte sono giunte da parte della deputata del Partito Democratico Titti Di Salvo e dall'onorevole di Sinistra Italiana Giorgio Airaudo proprio nel bel mezzo dei lavori volti a definire i decreti attuativi sui quali resta tuttora concentrato il Governo Gentiloni.
Di Salvo chiede correzioni su Ape Social
Come già tanti sanno, l'Ape Social è una nuova misura introdotta con la nuova Legge di Stabilità che darebbe la possibilità alle categorie di lavoratori più svantaggiati di fruire di una sorta di sussidio fino ad un massimo di 1.500 euro mensili.
Il provvedimento, però, esclude i lavoratori rimasti privi di occupazione a seguito della scadenza dei contratti a termine. Per questo motivo è la deputata Di Salvo a chiedere l'eliminazione della disparità di trattamento per le varie categorie di lavoratori. Si tratta comunque di una misura in via sperimentale fino al 31 dicembre 2018 e si possono sempre apportare eventuali correttivi anche a margine della prossima Legge di Stabilità.
L'altra proposta arriva al deputato di Sinistra Italiana Giorgio Airaudo che chiede al Governo la distinzione dei requisiti per l'accesso ai benefici previdenziali tenendo conto della professione svolta.
"Incalzare il Governo su un nuovo articolo 18, su nuove Pensioni che distinguano i lavori nell'accesso al requisito, su una legge di rappresentanza e sul diritto di voto alle lavoratrici e ai lavoratori", ha spiegato Airaudo.
Furlan favorevole al Piano Lavoro del M5S
Anche il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha lasciato intendere la necessità di introdurre una misura che porti all'aumento dei trattamenti minimi. Quanto al Programma Lavoro del Movimento 5 Stelle che tuttora è al centro delle discussioni, Annamaria Furlan segretario generale della Cisl avrebbe dato parere favorevole: "necessario introdurre criteri di flessibilità in uscita nelle pensioni, soprattutto per i lavori più usuranti, in modo da garantire il necessario turn-over sia nelle aziende, sia nella pubblica amministrazione", ha spiegato la sindacalista.
I sindacati, infatti, sono tuttora impegnati nei vari confronti con il Governo volti a dare attuazione all'accordo siglato lo scorso autunno. Fra i temi da affrontare ci saranno anche la previdenza complementare, il futuro previdenziale dei giovani e l'estensione del meccanismo della Quota 41 per tutti. Argomenti che potrebbero essere ripresi nel confronto previsto per il quattro maggio.