"Riprendere la grande questione delle flessibilità in uscita, dato che la riforma Fornero ha inchiodato al lavoro molti, troppi anziani, mentre due generazioni di ragazzi preferiscono ormai migrare". Sarebbe questo il piano del Movimento 5 Stelle volto a garantire una maggiore flessibilità in uscita a migliaia di lavoratori rimasti penalizzati dalla Legge Fornero.
Pronto il Programma Lavoro del M5S
Oltre al delicato tema della flessibilità, il Movimento 5 Stelle si è detto pronto ad affrontare l'argomento precoci. Lo scopo è quello di estendere il meccanismo di Quota 41 a tutti i lavoratori che hanno iniziato la loro attività lavorativa in giovane età.
Si tratta di quella categoria di lavoratori che sono rimasti esclusi dalla Legge di Stabilità 2017 che ha esteso la misura alle categorie più svantaggiate quali disoccupati, caregivers, invalidi al 74 % e lavoratori che svolgono mansioni particolarmente gravose. Fra le richieste, anche la tutela dei lavoratori precoci per le professioni considerate particolarmente gravose e usuranti.
Per questo motivo, il M5S sta mettendo a punto un nuovo piano, il cosiddetto Programma Lavoro che potrebbe ridare un margine di speranza a migliaia di lavoratori proprio in un momento delicato fatto di attesa e preoccupazione a causa del ritardo del Governo nell'emanazione dei decreti attuativi su Ape e Quota 41.
Tito Boeri pronto a partire con l'Ape, attesi i decreti
Intanto, il Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri è intervenuto a margine del convegno organizzato da Obiettivo Italia sottolineando il ritardo dei decreti: "Abbiamo preparato tutto compresi gli applicativi e il simulatore", ha detto l'economista, specificando che per far partire le misure previdenziali a maggio mancano solo i decreti che, stando ad alcune fonti, dovrebbero essere pronti entro il fine settimana.
Lo stesso Boeri si è dimostrato contrario alle questioni riprese nella Fase 2 del confronto con i sindacati Cgil, Cisl e Uil.
Al Presidente dell'Inps, infatti, non risulta abbastanza convincente il dibattito riguardante i giovani che oggi fanno sempre più fatica a trovare un'occupazione e non hanno nessun futuro pensionistico.
Stando al parere di Boeri, infatti, tutto ciò potrebbe essere dovuto all'aumento delle quattordicesime per le Pensioni minime che di certo non potrebbe recare nessun vantaggio alle giovani generazioni. Bocciata dall'economista anche la scelta di una pensione di garanzia visto che richiederebbe un'ampia copertura finanziaria.