Torniamo ad aggiornare i lettori della nostra rubrica "Parola ai Comitati" riportandovi alcune nuove dichiarazioni in merito alla flessibilità previdenziale ed alle tutele per il genere femminile. "Sarà bello domenica prossima festeggiare la mamma, ma ricordiamoci che le donne sono in credito": lo afferma l'On. Maria Luisa Gnecchi, ricordando che la Manovra Fornero è stata fatta "sulle loro spalle".

Una constatazione che, secondo la Capogruppo del PD alla Commissione lavoro della Camera, rende doveroso portare avanti quanto concordato con il verbale firmato lo scorso settembre tra esecutivo e sindacati. D'altra parte, l'accordo ha portato allo studio di misure importanti. Il riferimento va in particolare alla decisione di "valorizzare e tutelare i lavori di cura ai fini previdenziali", con la necessità che questo presupposto trovi un'applicazione operativa all'interno della legislazione sulla previdenza.

Pensioni anticipate e Manovra Fornero: l'indagine sull'impatto di genere

Stante la situazione appena descritta, la Parlamentare ha quindi ricordato il lavoro d'indagine svolto in Commissione lavoro.

Un'attività che ha evidenziato l'impatto di genere della Manovra sulle donne. "L'esito è drammatico" ha sottolineato la Parlamentare, ribadendo che "non è possibile dimenticare nel computo i lavori di cura", visto che risultano tutti assolti dal genere femminile. Seguendo questi presupposti, per l'Onorevole Gnecchi a maggior ragione l'equiparazione tra uomini e donne dovrebbe partire dalla vita lavorativa. "Finché non ci sarà una eguaglianza sostanziale nei carichi di lavoro, non è tollerabile che il doppio, il triplo, o il quadruplo lavoro sia svolto gratis dalle donne". Facendo infine l'esempio della Regione di residenza della Parlamentare, il Trentino Alto Adige, dove vi è una natalità più alta proprio perché esiste maggior supporto nel lavoro e nei servizi per le mamme.

Pensioni e tutele di genere: il commento dell'On Giacobbe

Sull'argomento è intervenuta nella giornata di oggi anche l'Onorevole Anna Giacobbe, che ha espresso il proprio pensiero richiamando il prossimo arrivo della Festa della Mamma. "Il problema principale", ha evidenziato la Parlamentare PD della Commissione lavoro, "non è conciliare la maternità con il lavoro, ma conciliare la maternità con la disoccupazione. Nei periodi e nei luoghi in cui l'occupazione delle donne è più alta, maggiore è anche l'indice di natalità: ci sarà pure un motivo".

La posizione del Comitato Opzione Donna Social

Posizioni simili sono state espresse anche all'interno del Comitato Opzione Donna Social dalla fondatrice Orietta Armiliato, che sta portando avanti le rivendicazioni delle iscritte in merito alla valorizzazione del lavoro di cura e delle altre condizioni di disagio che si presentano nella vita lavorativa e contributiva delle donne.

In merito alla discussione tra Governo e sindacati, la rappresentante delle lavoratrici ha spiegato di sapere "che quanto scaturirà dal confronto fra i tecnici, il Governo e le parti sociali vedrà il suo sbocco solo nella prossima Legge di Bilancio ma" la speranza è di poter vedere "uno squarcio di azzurro traducibile in una percorribile strada previdenziale per le donne che sono rimaste orfane della possibilità di accedere ad una misura che possa da un lato riconoscere i lavori di cura, così come previsto dal suddetto accordo, e dall'altro poter anticipare i tempi di accesso alla quiescenza".

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