I decreti attuativi sul Ape e Quota 41 sono giunti nei giorni scorsi alla Corte dei Conti che si dovrà occupare del vaglio prima della pubblicazione definitiva nella Gazzetta Ufficiale per rendere effettivamente operative le misure. La pubblicazione, infatti, è prevista per la prossima settimana.

Ape sociale e Quota 41 pronti per la pubblicazione

Ormai è noto che l'Ape Sociale e il meccanismo di Quota 41 sono due misure estese solo a particolari categorie di soggetti considerati più svantaggiati: disoccupati privi di ammortizzatori sociali, ai lavoratori che assistono familiari con disabilità grave e agli invalidi con una percentuale di disabilità pari al 74 % peri quali vengono richiesti il raggiungimento di almeno 63 anni di età anagrafica e il versamento di 30 anni di contributi.

Rientrano nelle categorie anche i lavoratori addetti alle mansioni usuranti per i quali, invece, sono richiesti almeno 36 anni di contributi anche se i sindacati hanno chiesto l'abbassamento del requisito a 30 anni. Richiesta che sembra non essere stata accolta dal Governo. Per accedere alla Quota 41, invece, si dovrà essere in possesso di almeno 41 anni di contributi a condizione di aver iniziato lo svolgimento dell'attività lavorativa almeno 12 mesi prima del compimento del 19 esimo anno di età.

Due fasi per l'accesso alle misure

Stando a quanto emerso dalle ultime indiscrezioni sui decreti attuativi attualmente alla Corte dei Conti per la registrazione, l'accesso all'Ape social e al meccanismo di Quota 41 sarà frazionato in due fasi: nella prima il lavoratore dovrà presentare domanda corredata da tutta la documentazione richiesta mentre l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale si dovrà occupare di inviare le certificazioni ove sussistano i requisiti.

Nella seconda fase, invece, avrà luogo l'erogazione della prestazione. Da ricordare che, per via dei ritardi nell'emanazione dei Dpcm, l'Inps dovrebbe inviare le certificazioni entro il 15 ottobre.

Slitta l'Ape volontario

Quanto all'Ape volontario, invece, i tempi di attesa sono più lunghi data la complessità della misura che invece sarà rivolta agli ultra 63enni che hanno maturato almeno 20 di contributi effettivamente versati.

Il decreto, infatti, si attende dinanzi al Consiglio di Stato per la valutazione e dopo dovrà passare alla Corte dei Conti. Ciò potrebbe determinare un'ulteriore slittamento della misura che come le altre era già attesa per il primo maggio 2017. Assieme all'Ape volontario slitta anche la Rita, la cosiddetta Rendita Integrativa Temporanea Anticipata.