Torniamo ad aggiornare i lettori della nostra rubrica Parola ai Comitati e della pagina Facebook Riforma Pensioni e lavoro con alcune novità riguardanti la flessibilità previdenziale e la prossima legge di bilancio 2018. Si parte da alcune considerazioni sugli interventi in programma all'interno della prossima Manovra per la riduzione del cuneo fiscale in favore dei giovani e sulle nuove tutele previdenziali previste con l'avvio della FASE 2 della riforma.

In secondo luogo, andremo ad approfondire alcune critiche emerse dalla Camera in merito alla proposta di avviare nuovi tagli sulle 14me mensilità pagate all'estero. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

LdB2018, ingenti le risorse necessarie per gli interventi: dagli sgravi alla pensione di garanzia fino all'APE donna

Sulla base di quanto riportato di recente da alcune indiscrezioni di stampa, il confronto tra Governo e sindacati in partenza al prossimo 30 agosto troverà un primo scoglio nella proposta di tagliare il cuneo fiscale per i giovani. Allo studio vi sarebbe una riduzione del 50% dei versamenti per i nuovi assunti, per una durata complessiva di 36 mensilità.

Ma lo sgravio sarebbe destinato a poter essere utilizzato solo da chi è all'inizio della propria carriera (al di sotto dei 30-35 anni) e non è previsto che resti stabile nel tempo, se non attraverso una riduzione successiva dell'aliquota del 3%. Sul tema della riforma previdenziale si punta invece a costruire assegni dignitosi per i giovani ed a flessibilizzare l'uscita dal lavoro per il genere femminile tramite l'avvio di un'APE Donna, che mira a riconoscere maggiormente eventi come la maternità o il lavoro di cura. Resta il fatto che la coperta è corta e nella prossima Manovra sarà necessario reperire 9 miliardi di euro solo per assolvere alle esigenze pregresse, tra cui la copertura delle clausole di salvaguardia e l'arretrato prodotto dalle stime iniziali troppo elevate sulla voluntary disclosure.

Un presupposto che fa presagire un'aspra battaglia visto il ventaglio di richieste in arrivo dai lavoratori e dai sindacati sia per quanto concerne la riduzione del cuneo fiscale che l'estensione delle tutele previdenziali.

Riforma pensioni, la contrarietà ai tagli sulla 14ma all'estero

Nel frattempo arrivano importanti prese di posizione anche in merito al tema della 14ma mensilità erogata all'estero e delle proposte di taglio avanzate durante le scorse settimane dal Presidente Inps Tito Boeri. A dirsi in forte disaccordo sono stati gli On. Marco Fedi e Fabio Porta, che hanno puntato il dito contro le criticità della proposta. "E' singolare che mentre si dibatte l’abolizione di quelli che gli italiani considerano veri privilegi previdenziali di cui sono detentrici varie categorie di pensionati, si possa pensare di sottrarre poche decine di euro a decine di migliaia di pensionati italiani" hanno evidenziato i parlamentari, ricordando che si tratta "spesso di indigenti residenti all’estero".

Oltre a ciò, i due parlamentari evidenziano che l'idea di poter distinguere quei Paesi nei quali vi sono già tutele sufficienti dagli altri sarebbe un'attività molto complessa. Si andrebbe infatti a toccare una materia delicata, con il rischio di dover intervenire anche sui regolamenti comunitari di sicurezza sociale, dovendo "dimostrare che la 14ma è una prestazione non contributiva finanziata attraverso le entrate fiscali".

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