Arriva un nuovo appello dai sindacati in merito al congelamento dell'incremento dell'età di uscita dal lavoro, che salvo nuovi interventi dovrebbe realizzarsi in via automatica a partire dal 2019. Secondo la UIL, il Bel Paese è già tra le nazioni dove l'età di accesso alla pensione risulta più alta, motivo per il quale si sostiene "l'assoluta necessità di congelare ogni eventuale innalzamento".

Sulla base di quanto appena esposto, l'Unione italiana del lavoro chiede quindi all'Istat di verificare con la massima attenzione le informazioni raccolte e di prestare attenzione al metodo di rilevazione utilizzato. Anche perché "l'andamento demografico degli ultimi anni presenta dati contraddittori", spiega il Segretario confederale Domenico Proietti, indicando ad esempio che non sempre si è verificato un incremento nella speranza di vita media della popolazione. Per fare un esempio concreto, si indica quanto accaduto nel corso delle rilevazioni sull'anno 2015. I dati resi pubblici hanno infatti indicato una decrescita del parametro, passato a 82,3 anni dagli 82,6 del 2014.

Da questo dato si può comprende non solo quanto possa essere importante il database sul quale si effettuano i conteggi, ma anche quanto possa essere fondamentale il lavoro dei tecnici che si trovano a dover effettuare i rilievi e quindi ad offrire il proprio responso in merito all'interpretazione dei dati.

Pensioni e AdV: Istat svolge un ruolo fondamentale

Stante la situazione appena evidenziata, Proietti premette innanzitutto quanto l´Istat svolga "un ruolo fondamentale e prezioso nel nostro Paese, grazie alle elevate professionalità che esprime". Ma proprio per questo sottolinea poi la delicatezza del compito a cui è demandato riguardo l'attività a livello previsionale. Ed in tal senso suggerisce di considerare quanto accaduto lo scorso 16/5, quando l'Istituto ha effettuato delle stime di crescita del Prodotto interno lordo per i primi tre mesi dell'anno in corso corrispondenti ad un +0,2%, quando il dato corretto all'1/06 ha portato al raddoppio della prima proiezione (0,4%).

L'esempio mette quindi in luce quanto possa essere importante e difficile effettuare delle proiezioni corrette su questo campo, anche perché su tali dati "si costruiscono le stime che influenzano o costituiscono il presupposto di atti e scelte di governo a forte impatto sulla vita delle persone".

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