Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 11 settembre 2017 vedono aprirsi una nuova settimana di confronto tra Governo e sindacati. Il prossimo mercoledì 13/9 è atteso infatti un nuovo tavolo negoziale, durante il quale i sindacati dovrebbero presentare al Governo la propria controproposta sulle pensioni anticipate dedicate alle donne, oltre a discutere delle altre tematiche già calendarizzate. Nel frattempo prosegue anche la discussione sulle coperture, con la data chiave da ricordare che in questo caso è fissata al prossimo 20 settembre, giorno in cui verrà presentato il DEF.
Infine cominciano a diffondersi le prime informazioni sulle future rivalutazioni, anche se il nuovo meccanismo non partirà prima del 2019. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Pensioni flessibili, il 13 e 20 settembre gli appuntamenti chiave
Partiamo dai nuovi appuntamenti chiave previsti nei prossimi giorni. Governo e sindacati torneranno a riunirsi questo mercoledì, quando dovranno verificare se sarà possibile trovare la quadra sulle proposte in essere. Il dossier più caldo sembra essere attualmente quello dei provvedimenti di flessibilità previdenziale in favore delle donne. L'ipotesi avanzata dall'esecutivo durante lo scorso tavolo per la costituzione di un'APE rosa, con uno sconto contributivo al massimo biennale (sei mesi per figlio), sembra aver incontrato la delusione dei sindacati, che si dicono pronti a rilanciare con una proposta maggiormente inclusiva.
Quest'ultimi chiedono infatti un intervento ad accesso universale ed in grado di toccare anche il requisito anagrafico, mentre al momento lo sconto prevedere di agire solo sugli anni di versamenti necessari per accedere all'APE sociale. Molto dipenderà dalle coperture e dalle somme a disposizione per l'intervento, ed in questo senso potrebbe essere rivelatrice la data del prossimo 20/9, quando sarà presentata la nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (DEF).
In gioco potrebbe esserci il riconoscimento del miglioramento sui dati del PIL, con un impatto che potrebbe avere ripercussioni importanti sulla libertà di movimento nell'estensione dei provvedimenti di flessibilità.
Rivalutazioni degli assegni, nuovo meccanismo disponibile solo dal 2019
Per quanto concerne invece il tema delle perequazioni, l'impegno del Governo punta a rivedere prima di tutto il paniere dei beni presi come riferimento per le misurazioni dell'inflazione da parte dell'Istat.
La composizione di quest'ultimo verrà modificata con l'obiettivo di attualizzarla attraverso l'istituzione di una nuova commissione, alla quale parteciperanno Governo, sindacati, Inps, Istat ed Eurostat. In linea generale, l'ipotesi di riforma punta a ripristinare un sistema a scaglioni simile a quello che risultava già in essere nel 2001, con rivalutazioni piene da 1 a 3 volte la pensione minima e comunque superiore al 75% fino a cinque volte. Ma anche l'ultima fascia (oltre cinque volte il minimo) vedrà una situazione in miglioramento. Resta il fatto che vi sarà recupero pieno per tutti fino a circa 1500 €, anche se il cambiamento prenderà però piede solo dal 2019, visto che al momento non ci sono margini per un intervento di natura immediata.
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