Con l'approvazione dell'APE volontaria e la recente firma del decreto attuativo collegato diventa più concreta anche la possibilità di ottenere la Rendita Integrativa Anticipata Temporanea dal proprio fondo pensione. La misura era prevista all'interno della Manovra 2017 e riguarda in particolare tutti coloro che nel corso della propria carriera hanno attivato una posizione presso un fondo complementare di categoria, un fondo aperto o un piano pensionistico integrativo (PIP). Nella pratica, per questi soggetti è bene prendere nota delle novità in arrivo, perché sono previste importanti agevolazioni tanto in merito all'accesso anticipato al montante maturato, quanto in riferimento al regime impositivo che verrà applicato in caso di scelta dell'opzione.

Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo approfondimento tecnico.

Pensioni anticipate e RITA: le agevolazioni previste dal legislatore

Partiamo proprio dalle agevolazioni che saranno garantite a chi sceglierà di esercitare la RITA. Un primo vantaggio riguarda l'età di accesso al capitale accumulato nel proprio fondo d'iscrizione, stante che quest'ultimo risulta fruibile una volta raggiunti i criteri di pensionamento ordinari. Con la nuova rendita integrativa, sarà invece possibile avviare la riscossione (sebbene sotto forma di rate) già a partire dai 63 anni di età. L'altro elemento utile è invece inerente l'applicazione di un'aliquota di vantaggio nell'imposizione del capitale o della rendita che sarebbe stata eventualmente applicata ad un'anticipazione.

La normativa prevede infatti la tassazione agevolata solo per chi completa il percorso ordinario di pensionamento. Con la RITA verrà comunque applicata un'imposizione massima del 15% e minima del 9%, sulla base dell'effettiva anzianità di sottoscrizione maturata dal lavoratore.

Come accedere alla rendita integrativa

Per quanto riguarda invece i criteri di accesso alla misura, bisognerà considerare che la RITA rimane al momento strettamente legata ai vincoli dell'APE volontaria.

Sarà pertanto necessario aver acquisito 63 anni di età, 20 anni di contribuzione ed un futuro assegno Inps non inferiore ad 1,4 volte il trattamento minimo (circa 700 €). Da notare che sulla questione è in corso un dibattito politico finalizzato ad aprire ulteriormente il ricorso alla misura, pertanto con la legge di bilancio 2018 potrebbero realizzarsi importanti cambiamenti.

È inoltre importante ricordare che i vincoli d'accesso dell'APE volontaria non costringono il lavoratore a fruire contemporaneamente di entrambe le misure, pertanto quest'ultimo potrà scegliere di ricevere solo la RITA oppure di optare per avvantaggiarsi di entrambe le opzioni di uscita, in modo da minimizzare i costi e massimizzare i benefici.

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