Continua la battaglia del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano fautore della proposta sulla quota 100, il meccanismo ideato dal Partito Democratico che consentirebbe un'uscita più flessibile dall'attività lavorativa. Si tratta di una proposta lasciata più volte nel dimenticatoio dall'esecutivo e che come affermato dallo stesso Damiano sarebbe un concetto ormai superato.
Damiano concentrato sull'Ape Sociale
La Quota 100 contenuta nel disegno di legge n. 857 avrebbe consentito a migliaia di lavoratori l'anticipo dell'uscita dopo il raggiungimento di almeno 62 anni di età anagrafica accompagnati dai 38 anni di versamenti contributivi oppure dopo la maturazione di 63 anni di età e 37 anni di contributi o ancora, 64 anni di età e 36 anni anni di contribuzione. Come afferma il Presidente Damiano, il meccanismo di Quota 100 sarebbe un concetto ormai superato visto che, il Governo Gentiloni si sarebbe concentrato maggiormente sull'Ape Sociale che ha già permesso migliaia di pensionamenti nonostante abbia escluso molti lavoratori dall'anticipo a costo zero.
"L'Ape Sociale è un'ottima soluzione, peccato sia transitoria in quanto la sua scadenza è fissata a dicembre 2018. Peccato inoltre che molti dati, abbiano portato al respingimento del 70 % delle domande", ha spiegato cesare damiano ribadendo l'obiettivo di stanziare nuove risorse al fine di consentire ad una platea più ampia di beneficiari l'accesso all'Ape Sociale. Non è escluso, infatti, che nella Legge di Stabilità 2018 potrebbero essere inclusi nuovi emendamenti che potrebbero garantire il pensionamento anticipato a circa 60 mila lavoratori.
Rivedere il blocco dell'adeguamento, parla D'Adda
Intanto, resta ancora uno spiraglio aperto l'argomento riguardante il blocco dell'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita. Anche la senatrice del Partito Democratico Erica D'Adda avrebbe proposto di far slittare a giugno del 2018 il blocco dell'adeguamento dei requisiti all'aspettativa di vita.
Una decisione che sarà portata anche alla Camera dei Deputati per recuperare più tempo su ogni decisione da adottare. La stessa D'Adda, infatti, avrebbe ricordato che la povertà non permette a migliaia di persone le cure necessarie con il conseguente aumento della mortalità. Anche le giovani generazioni potrebbero essere vittime degli automatismi alla speranza di vita visto che, saranno costretti ad andare in pensione prima dei 70 anni.