La problematica del precariato (o, in gergo, supplentite), che da anni affligge migliaia di docenti e la Scuola italiana, verrà risolta con la nuova procedura concorsuale del 2018, prevista dal Ministero dell'Istruzione. Queste le intenzioni del Ministro Fedeli che cercherà, in qualche modo, di ottenere risultati migliori e soddisfacenti rispetto a La Buona Scuola e al piano di assunzioni straordinario organizzato nel 2015.
Procedura per gli abilitati
La prima fase del concorso 2018 sarà rivolta ai docenti in possesso di abilitazione presenti, sia nella terza fascia della Graduatorie ad Esaurimento sia nella seconda fascia delle Graduatorie di circolo e di istituto, docenti che si aggirano intorno alle 76 mila unità (13 mila inseriti nelle GAE e 63 mila inseriti nelle GI).
Secondo quanto espresso dal Ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, il bando e il regolamento ufficiale della procedura concorsuale rivolta agli abilitati verranno resi pubblici già entro la fine del 2017: prevederà una singola prova, di natura orale, in cui verrà assegnato un punteggio che si sommerà al punteggio accumulato dai titoli conseguiti e dai servizi svolti dai docenti, durante la loro carriera universitaria prima e di docenza dopo. Alla conclusione di questa procedura e al calcolo dei singoli punteggi, ogni docente abilitato verrà inserito in una graduatoria di merito regionale che verrà utilizzata, già dall'anno scolastico 2018/2019, per le immissioni in ruolo (tenendo conto, in ogni caso, che il 50% del contingente annuale verrà reso disponibile per le immissioni in ruolo da Gae, fino al loro esaurimento) con l'obiettivo di diminuire (se non eliminare) il fenomeno del precariato e della reiterazione della stipula dei contratti a tempo determinato.
Docenti non abilitati con 36 mesi di servizio
I docenti presenti nella terza fascia della graduatoria d'istituto e con 36 mesi di servizio potranno partecipare ad una seconda fase del concorso 2018, che porterà, superate le prove, alla fase biennale di tirocinio. Secondo quanto sostiene la ministra Fedeli, già nella prima parte del 2018, sarà reso pubblico il bando per il concorso FIT per i non abilitati in possesso dell'idoneità all'insegnamento e dei 24 CFU utili per l'accesso al percorso di formazione tirocinante.
A differenza della procedura per gli abilitati, il concorso per i docenti non in possesso di abilitazione sarà composto da due prove, una scritta e una orale, che permetterà loro di poter avere accesso al successivo percorso FIT (Formazione Iniziale di Tirocinio) che avrà la durata di due anni.
E i docenti non abilitati senza 36 mesi di servizio?
Che ne sarà dei docenti non abilitati e senza 36 mesi di servizio? E' lecito porsi questo quesito, per tutti gli aspiranti docenti che, dopo anni di studio e di supplenze brevi, si chiedono quale sarà il loro futuro nel mondo della scuola. Questa categoria di docenti (di sicuro la più corposa), conseguiti i 24 CFU utili per l'accesso al percorso di formazione tirocinante, affronterà una procedura concorsuale, su base regionale o interregionale (nel caso in cui il numero di posti banditi per una determinata classe di concorso sarà esiguo) con cadenza biennale e che, al superamento di tre prove (due scritte e una orale) darà loro accesso al percorso di formazione iniziale della durata di 3 anni.
I posti banditi per ciascuna classe di concorso saranno definiti in base alla disponibilità dei posti vacanti e disponibili previsti per il terzo e quarto anno scolastico successivo allo svolgimento di quel concorso. Ma per loro ci sarà ancora da attendere, almeno, tutto l'anno 2018.