Le ultime notizie sulla riforma Pensioni al 18/12/2017 e, nello specifico, sulle modifiche alla legge di bilancio 2018, giungono da un confronto avuto con Roberto Occhiodoro, per i precoci, con Mauro D'Achille, amministratore del neo nato gruppo 'lavoro e pensioni: problemi e soluzioni' e con Giulia Molinaro per il gruppo 'opzione donna proroga al 2018'. Proseguiamo come anticipato nell'articolo precedente il confronto sugli emendamenti accolti alla Legge di Bilancio e su quanto fin qui ottenuto per precoci, donne ed esodati.
Ricordiamo che la domanda rivolta a tutti gli amministratori dei gruppi è la stessa: cosa ne pensa delle migliorie apportate alla legge di bilancio 2018 e cosa crede debba/possa essere ancora fatto?
Riforma pensioni 2017, precoci fatto poco o nulla
Le parole di Roberto Occhiodoro, amministratore del gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti'
Migliorie? Ma quali migliorie: hanno aggiunto 4 categorie per circa 4.000 persone ed inoltre con il numero di domande dei precoci accettate che è risibile, il Governo ha ritirato rispetto alle somme stanziate lo scorso anno per l'Ape sociale e i 41isti circa 500 milioni.
Poi il ministro Padoan ci ha fatto la grazia di stanziare 300 milioni, quindi lo Stato ha lucrato 200 milioni. Quindi di quali migliorie stiamo parlando? Che cosa si potrebbe fare ancora? A questo punto credo niente: vuol dire che i 41 per tutti li otterremo dal prossimo Governo.
Pensioni 2017 e Ldb 2018, opzione donna: tanta delusione
La parola a Giulia Molinaro, amministratrice del gruppo 'opzione donna proroga al 2018'
Non vediamo migliorie nella Ldb 2018 se non per l'ape social. C'è da fare moltissimo soprattutto per le donne, visto che dal 2019 andranno in pensione a 67anni! Chiediamo almeno di trovare una forma di pensione anticipata per le lavoratrici/ori che si trovano in disoccupazione e senza reddito con età superiore ai 55 anni, sempre se Opzione Donna non verrà prorogata.
Legge di Bilancio 2018, ulteriori proposte
La parola a Mauro d'Achille, amministratore del gruppo 'Lavoro pensioni: problemi e soluzioni'
Premesso che fin quando non ci sarà l'approvazione di Camera e successivamente del Senato possiamo soltanto parlare delle ipotesi finora circolate: sono senz'altro soddisfatto per la proroga di Ape Social al 2019, ma ritengo che sarebbe auspicabile una sua 'strutturalizzazione' invece che una semplice proroga che non permette a persone già ultrasessantenni di poter programmare una uscita anticipata dal mondo del lavoro.
Andrebbe ampliata la platea, riconoscendo la precocità lavorativa come indice di gravosità, permettendone così l'accesso a chi non ha avuto una carriera lavorativa continuativa. Andrebbe utilizzato il riconoscimento dei lavori di cura per le donne con quei due anni riconosciuti non soltanto come bonus contributivo, ma anche anagrafico. Nella platea andrebbero inseriti i disoccupati di lungo corso, magari con bonus contributivi commisurati ai mesi di non percezione degli ammortizzatori sociali. Per i precoci, almeno, andrebbe congelata l'aspettativa di vita e ampliata la platea riconoscendo come gravosi i lavori nei quali sia obbligatorio l'uso delle armi, i lavoratori itineranti per i quali l'uso dell'automobile, e rischi connessi, è imperativo come fonte di produzione del reddito.
Vorrei dilungarmi ulteriormente, ma mi rendo conto che sarebbe inutile chiedere altro che poi potrebbe portare ad un tale aumento di spesa per cui la ragioneria dello stato boccerebbe tutto il pacchetto senza nemmeno leggerlo. Per quanto sembra sia già stabilito, sono estremamente soddisfatto per l'ampliamento ai parenti di secondo grado e affini come titolo di gravosità in aggiunta ai parenti di primo grado, e dal mio gruppo ho già provveduto a ringraziare l'On. Baruffi e la On. Giacobbe a cui avevo più volte chiesto il suo interessamento su tale aspetto.
Fateci sapere se vi va anche il vostro di parere rispondendo sotto all'articolo alla medesima domanda: Cosa ne pensa delle migliorie apportate alla legge di bilancio 2018 e cosa crede debba/possa essere ancora fatto?