Le ultimissime novità sulla riforma pensioni all’11 maggio 2018 giungono direttamente dai social, sono moltissime le richieste dei lavoratori nei confronti dei due leader, Salvini e Di Maio. Ormai è evidente che i due stanno cercando una ‘quadra’ e che attraverso la stesura di un contratto di Governo si alleeranno per guidare il Paese. Su un punto pare esserci convergenza totale: la modifica radicale dell’attuale riforma Fornero.
Per questa ragione le donne ed i precoci ricordano al M5S e alla Lega le loro promesse in campagna elettorale, speranzosi di vedere misure quali la quota 41 per tutti senza limiti anagrafici, la quota 100 senza paletti e la proroga dell’opzione donna. Vediamo le ultime considerazioni dei due gruppi social più agguerriti, 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' e 'movimento opzione donne'.
Pensioni 2018, proroga opzione donna: realtà o utopia?
Le lavoratrici non si sono fatte scappare l’occasione di scrivere 2 missive, una indirizzata a Salvini e a distanza di pochi minuti, l’altra indirizzata a Di Maio.
Nel contenuto delle due lettere, poi postate sul gruppo facebook, si ricorda ad entrambi i leader dei due schieramenti politici, che dovrebbero ora salire al Governo uniti da un contratto, di non dimenticarsi della promessa fatta in campagna elettorale: la proroga dell’opzione donna. Riportiamo qui uno stralcio della lettera scritta all’onorevole Di Maio, che all’interno pullula di avvertimenti preceduti dall’hashtag: #noinondimentichiamo. “Egregio On. Luigi Di Maio, state predisponendo un contratto per sviluppare un programma di governo che non può ovviamente non tenere conto degli impegni elettorali che vi siete assunti! #noinondimentichiamo: vi abbiamo avuto al nostro fianco in quest'ultima legislatura nella battaglia per la proroga Opzione Donna al 2018.
#noinondimentichiamo la proposta di legge a fine legislatura a favore delle donne e della proroga di OD dell'on. Tiziana Ciprini”. Poi ancora, scrivono, per garantirlo avete inserito al punto 10 la proroga dell’opzione donna al 2018, avete fornito rassicurazioni in merito nella recente campagna elettorale. Poi la richiesta a fare un provvedimento legislativo che modifichi l’esistente 243/2004 finché il termine passi dal 31/12/2015 al 31/12/2018. Concedendo la proroga a quante desiderano usarla per ritirarsi prima, seppur col contributivo, dal mercato del lavoro.
Pensioni anticipate precoci, quota 41 e 100 devono essere senza limiti
Il coro dei precoci invece continua a puntare alla quota 41 per tutti senza alcuna penalizzazione, né limiti anagrafici, né contributivo, e di quota 100 intesa come somma tra età anagrafica e contributiva, senza paletti imposti sull’età minima, che andrebbe a danneggiare chi ha lavorato in età giovane.
Nei giorni scorsi Brambilla, della Lega, aveva parlato di quota 41 con contributivo, calcolato dal 1° gennaio 1996 e quota 100 da 64 anni d’età. Dal momento che i due leader stanno stilando il programma di governo, la preoccupazione è evidente: “se girano tutto sul contributivo è l'ennesima fregatura”, poi ancora “certo che sono nell'agenda del governo che verrà ma prima guardiamo questi 41 anni come verranno calcolati, se col contributivo o con il retributivo. Non vorrei fare il guastafeste ma la prudenza è d'obbligo”.