quota 100 potrebbe rivelarsi una misura che non favorisce il cosiddetto ricambio generazionale. Sono queste le stime dei Consulenti del Lavoro sulla misura tanto voluta dalla Lega che consente l'uscita anticipata dal mondo lavorativo. Ogni dieci nuove uscite, infatti, solo tre riusciranno a trovare un'occupazione.
Ricambio generazionale sono nei settori specializzati
Stando a quanto riporta il quotidiano "Il Messaggero", il vicepremier del Movimento 5 Stelle Luigi di Maio ha annunciato più volte che il ricambio generazionale sarebbe sin da subito partito in contrapposizione con il segretario federale della Lega Matteo Salvini secondo il quale l'uscita con Quota 100 vale un posto di lavoro e mezzo in più per un giovane in cerca di un'occupazione. Tuttavia, i numeri dell'Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro affermano che il ricambio generazionale non supererà il 30% con la possibilità che si andrà a concretizzare nei settori altamente specializzati.
Tra questi rientrano anche i meccanici artigianali di auto e gli elettricisti nelle costruzioni civili che sarebbero difficilmente reperibili nel mercato del lavoro attuale.
Sempre stando a quanto riportato su "Il Messaggero", l'economista della Lega Alberto Brambilla appare molto pessimista sulla questione legata al ricambio generazionale: "Una piena sostituzione tra chi esce ed entra si può avere in teoria soltanto nel settore pubblico", ha spiegato Brambilla.
Cosa assai diversa, invece, per quanto concerne il settore privato visto che il crollo degli ordini e i magazzini pieni non incentivano le assunzioni di nuovo personale. Per Brambilla, infatti, le imprese assumeranno solo due lavoratori ogni dieci uscite anche se saranno scelti fra i professionisti più qualificati.
Da non dimenticare che per il meccanismo della Quota 100 ideato dalla Lega il Governo Conte ha provveduto a stanziare circa 3,9 miliardi di euro per il 2019: il numero delle domande presentate nel settore privato ammonta a circa 60.479 mentre nel settore pubblico il numero delle richieste si è fermato a circa 52.067 e di questi, circa undici mila potrebbero uscire entro agosto anche se l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha autorizzato solo meno di otto mila domande.
In calo i mutui ipotecari dell'11,9%
Inoltre, si registra anche un notevole calo dei mutui ipotecari che hanno raggiunto l'11,9% nonostante i tassi di interesse siano bassissimi. Tutto ciò, potrebbe essere dovuto ai salari molto bassi e alla maggiore prudenza nell'acquisto di case, terreni o altri immobili visto il calo dell'occupazione e la 'falsa partenza' del ricambio generazionale che si sarebbe dovuto creare a seguito delle uscite con il sistema della Quota 100.