"Il problema nella Pubblica Amministrazione consiste nel turn over difficile, visto che un qualsiasi concorso richiede almeno un anno per giungere a conclusione", lo ha spiegato il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps Guglielmo Loy che ricopre anche il ruolo di segretario confederale della Uil. Difatti, a partire da agosto, dovrebbero scattare i primi pensionamenti fra i dipendenti della Pubblica Amministrazione che hanno aderito al meccanismo della Quota 100.

Circa 165 mila richieste nel mese di luglio

Tuttavia, nonostante nel mese di luglio si siano registrate circa 165 mila richieste di adesione, i dipendenti statali potranno lasciare anticipatamente l'attività lavorativa con effetti ritardati, visto che, rispetto ai dipendenti del settore privato, devono rispettare il vincolo imposto riguardante la cosiddetta finestra mobile di sei mesi.

Loy: 'Troppo tempo per concludere un concorso pubblico'

Stando a quanto riporta l'agenzia di stampa "Ansa", sono circa 11 mila i dipendenti statali che dal mese di agosto lasceranno la loro attività lavorativa per dedicarsi al meritato riposo. Mentre il segretario federale della Uil Guglielmo Loy, afferma che il sistema della Quota 100 fortemente voluto dalla Lega comporta un doppio costo per lo Stato: oltre all'ingente onere economico, infatti, non verrà garantita una nuova assunzione ogni pensionamento anticipato in quanto un nuovo concorso pubblico richiederebbe molto tempo per giungere a conclusione. "Non ha la programmazione pluriennale che avrebbe dovuto avere per limitare i disagi della Pubblica Amministrazione", ha aggiunto ancora Loy.

Tuttavia, la situazione viene resa ancora più grave dal precariato, visto che nella scuola e nel comparto sanità si registrano migliaia di lavoratori con contratti a termine.

Come ormai noto, il sistema delle quote consente a migliaia di lavoratori di beneficiare del pensionamento anticipato dopo il raggiungimento di almeno 62 anni di età anagrafica accompagnati dai 38 anni di versamenti contributivi: per i dipendenti della PA, il primo mese utile per andare in quiescenza è agosto anche per via della finestra mobile di sei mesi che ritarda ulteriormente l'uscita anticipata rispetto al settore privato.

Circa nove mila sono gli assegni già liquidati ai quali si aggiungerebbero altre due mila unità. Stando alle recenti stime dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, per il 2019 le uscite anticipate nella Pubblica Amministrazione dovrebbero ammontare a circa 250 mila, mentre negli anni a venire dovrebbero raggiungere il mezzo milione. Inoltre, per il mese di settembre, si prevede un vero e proprio esodo visto che potranno andare in pensione anche i lavoratori appartenenti al comparto scuola.