Il 14 settembre si ritorna a Scuola, questo ciò che si è deciso al Ministero dell’Istruzione. Nella piena autonomia decisionale delle Regioni, in alcuni posti si è già rientrati alla didattica in presenza, mentre in altri posti si ripartirà il 14 settembre o il 24 settembre. Cambia poco, con la pandemia ancora in atto e con le inevitabili problematiche che potrebbero sopraggiungere in caso di focolai negli istituti di istruzione.
Un problema molto sentito è quello relativo al destino dei genitori che magari avranno un figlio contagiato e sottoposto a quarantena domiciliare. Come si risolve il problema del lavoro per il genitore che ha un figlio in quarantena? Una domanda che molte famiglie che stanno per mandare i figli a scuola si pongono. Al momento sembra che il governo abbia individuato due soluzioni. Una è il lavoro agile, o lo smart working come si chiama il lavoro da casa. L’altra è un congedo straordinario, retribuito però al 50% dello stipendio.
Smart working o congedo per chi ha figli fino a 14 anni in quarantena
Un interessante articolo di approfondimento del quotidiano “il Corriere della Sera” mette in luce proprio le due soluzioni che sono previste nel caso in cui una famiglia deve fare i conti con un figlio under 14 contagiato e costretto alla quarantena. In questi casi la presenza del genitore, trattandosi di minori, deve essere necessaria in casa. Inoltre in alcuni altri casi, la quarantena deve essere fatta anche dai genitori che pertanto potrebbero essere impossibilitati ad andare a lavorare.
La prima via di uscita da questa situazione che toglie il sonno a molte famiglie è il lavoro agile. Il genitore lavoratore sottoposto a quarantena a causa di un contagio del figlio, o che deve assistere il minore in casa perché evidentemente non potrà lasciarlo solo, potrebbe ove possibile continuare a lavorare da casa, con lo smart working.
Tutto previsto da un nuovo decreto sottoscritto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta Ufficiale ieri 9 settembre 2020. Un decreto resosi necessario per via dell’ormai imminente riapertura delle scuole.
Se non è possibile lo smart working, ecco il congedo straordinario
Una cosa evidente però è che non tutte le attività lavorative possono essere espletate da casa. Ci sono lavori che non si possono fare al computer e che necessitano della presenza del lavoratore nella sede di attività. Il decreto del presidente della Repubblica prevede che nel caso in cui la prestazione lavorativa non possa essere svolta in modalità agile, al genitore del bambino in quarantena sarà concesso un congedo straordinario retribuito al 50%. Un congedo che può essere preso alternativamente da uno solo dei genitori per volta, nel caso in cui entrambi lavorano.