Milano, 12 giugno 2016, una violenta esplosione scuote via Brioschi e le vie vicine. Il botto si sente fino ai navigli. Molte persone scendono in strada ancora in pigiama per capire cosa sia successo realmente: forse un atto terroristico, o una forte scossa di terremoto. La realtà si è rivelata un'altra: una fuga di gas ha fatto esplodere l'ultimo piano del condominio di via Brioschi 65.

La violenza dell'esplosione è stata tale da frantumare i vetri delle case adiacenti. Le vittime sono tre: una coppia di giovani studenti di 27 anni originari delle Marche, Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa, e una donna, Micaela Masella, 43 anni, mamma di due bambine, di sette e undici anni, che hanno subito gravi ustioni. Il motivo della fuga di gas non è ancora chiaro, ma ci sono degli elementi che fanno pensare che possa trattarsi di un atto doloso.

Un gesto doloso dietro il crollo della palazzina a Milano

Giuseppe Pellicano, marito di Micaela Masella, direttrice delle relazioni esterne ed eventi del centro studi coreografici Teatro Carcano, ferito anche lui quella domenica mattina, risulta attualmente iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Milano: si sospetta che sia stato lui a causare l'incidente.

I motivi? Problemi sentimentali con la moglie, che voleva la separazione e si stava preparando a lasciare la casa. Quel che è certo, è che la fuga di gas è avvenuta all'interno dell'appartamento dove l'uomo viveva con la moglie, e che la coppia, da un po' di tempo, frequentava un professionista che si occupa di mediazione familiare per poter gestire al meglio la separazione. Probabilmente Pellicano, in cura anche presso uno psichiatra per essere aiutato a superare il trauma della fine del proprio matrimonio, ha fatto un gesto estremo. I pm Elio Ramondini e Nunzia Gatto, che stanno seguendo il caso, hanno chiesto la nomina di un perito per effettuare accertamenti tecnici sulla fuga di gas per capire se ci sono delle impronte o della tracce biologiche che possano far risalire all'eventuale colpevole.