La società Ferrari sta valutando la possibilità di trasferire la sua sede fiscale all'estero, seguendo le orme della casa madre che, a seguito della fusione con Chrysler, ha trasferito la sede legale in Olanda, la sede fiscale a Londra ed è attualmente quotata sia a New York che a Piazza Affari. La notizia è stata riportata da una fonte attendibile, l'agenzia Bloomberg, che ha basato le sue indiscrezioni su un dossier secondo cui ci sono in ballo per la Ferrari varie alternative (tra cui restare in Italia), prima della decisione ufficiale.
L'idea di trasferirsi (peraltro non confermata né smentita a Maranello e a Torino) nasce ovviamente dalla chance di pagare meno tasse, preparandosi allo spin off da Fiat Chrysler Automobiles.
La decisione finale verrà presa tra qualche mese e si precisa che l'eventuale trasferimento all'estero non avrebbe nessun impatto sulle attività produttive e ingegneristiche di Maranello. L'indiscrezione di Bloomberg fa seguito al giorno in cui sono state decise nuove norme da Ecofin per far fronte all'elusione fiscale delle multinazionali. Il prossimo anno, sia Fca che Cnh Industrial beneficeranno di un taglio fiscale dal 21 al 20% (contro il 31,4 % del livello fiscale italiano medio per le aziende) deciso dal governo di David Cameron che prevede di ridurre anche l'imposta sui brevetti al 10%.
Nel 2015 la Ferrari si separerà da Fca e Sergio Marchionne, amministratore delegato e presidente della Rossa, intende girare all'azionista Fca (che sarà quotato in borsa per il 10% a New York e in una piazza europea) un maxi dividendo di 2.25 miliardi di dollari che sarà emesso entro fine anno; prima di sbarcare a New York, Marchionne predisporrà l'emissione di un bond, un prestito obbligazionario, per la prima volta nella storia della casa di Maranello. Il titolo Fca a Piazza Affari è in pesante flessione (-6,6%), è stato sospeso al ribasso ed è in attesa del prezzo dell'obbligazione convertendo da 2,5 miliardi di dollari. Sono in rosso anche Cnh (-2,19%) ed Exor (-1,14%).
Arrivano le prime lecite polemiche sulla possibilità della Ferrari di trasferire la sede legale all'estero per ridurre il carico fiscale, come quella di Sel Giorgio Airaudo che riferisce: "Mentre Renzi abbassa i diritti dei lavoratori per attirare investimenti stranieri che non si vedono, Sergio Marchionne, appena arrivato alla guida del Cavallino, pensa subito a non pagare le tasse per la Ferrari in Italia.
Un bel paradosso che andrebbe risolto in sede Ue". Non dimentichiamoci che se la Fca vive sulla produzione in serie, la Ferrari è un'icona italiana i cui profitti elevatissimi non hanno certo bisogno di benefici fiscali dalla regina d'Inghilterra per ottenere buoni guadagni.