Arriva un'importante conferma da parte del numero uno di FIAT Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne. L'amministratore delegato del gruppo italo americano, oggi  presente al Mugello, dove ha effettuato 3 giri di pista insieme al pilota Ferrari Sebastian Vettel sulla nuova F12, ha infatti confermato le indiscrezioni trapelate negli ultimi giorni. Il Ceo di FCA ha difatto dato ragione alle voci che volevano dei ritardi sull'uscita delle nuove vetture della storica casa automobilistica del Biscione.

Alfa Romeo Giulia e il primo Suv del Biscione, dunque arriveranno in ritardo rispetto a quanto previsto negli originali piani di sviluppo, ipotizzati da vertici di Fca per i prossimi anni. Sergio Marchionne ha sottolineato che la difficile situazione economica che si sta verificando in Cina, non può non essere presa in considerazione dai più importanti gruppi automobilistici internazionali, che inevitabilmente devono modificare i propri piani. 

Confermati i ritardi per Alfa Romeo e Maserati

In questa maniera il numero uno del gruppo italo americano conferma i ritardi sia per quello che riguarda Alfa Romeo, sia per quello che riguarda Maserati.

Quest'ultima conferma lo stop di 6 settimane, che nel periodo natalizio interesserà lo stabilimento Fca di Grugliasco. Del resto, così come ammesso dal Ceo di Fiat Chrysler Automobiles, quello che sta accadendo in Cina finisce per modificare inevitabilmente anche le dinamiche relative al mercato delle auto. Marchionne non è entrato nei particolari, ma a questo punto pare confermato il ritardo di 6 mesi per l'uscita della berlina Alfa Romeo Giulia e di 9 mesi per il nuovo Suv. Probabilmente confermata invece l'uscita anticipata della nuova Giulietta considerata maggiormente appetibile per il mercato europeo.

Marchionne dice la sua su Volkswagen e fusione con Gm

Sempre nella giornata di oggi l'amministratore delegato di Fca ha detto la sua sulla crisi Volkswagen e anche sulle possibilità di fusione con General Motors.

Per quanto riguarda lo scandalo che ha coinvolto il gruppo tedesco, il Ceo di Fca ha dichiarato che probabilmente in quel caso c'è stato un problema di un eccessivo accentramento dei poteri. Insomma un problema di cultura industriale che alla fine ha portato allo scoppio dello scandalo. Per il numero uno di Fca probabilmente una gestione maggiormente distribuita delle responsabilità, avrebbe potuto evitare il problema. Per quanto riguarda invece la fusione con Gm, Marchionne lascia sempre aperte le porte per un accordo, che al momento appare molto difficile.