Era il 2008, si era nella crisi economica più dura degli ultimi decenni e l'intero comparto auto vacillava. Le big three americane, Gm, Ford e Chrysler crollavano a livelli di produzione ben più bassi quelli odierni. General Motors chiuse i marchi Saturn, Pontiac e Saab, dando il via ad una meditazione sul disfarsi o meno anche di Opel. Chrysler trovò nella Fiat di Marchionne un'ancora di salvezza, dopo che i tedeschi di Mercedes erano scappati a gambe levate.

Ford smantellò il polo di lusso per focalizzare il suo business sull'auto generalista. Tutti e tre i colossi ricevettero ingenti finanziamenti pubblici da Barack Obama.

Ecco come Tata acquistò Land Rover e Jaguar

Tra le operazioni in uscita, Ford dovette sacrificare due gioielli come Land Rover e Jaguar. Il primo marchio era ancora in grado di generare remunerazione, mentre il 'giaguaro' appariva azzoppato in modo serio e preoccupante. Si fece avanti, allora, Tata Motors, ai tempi partner industriale di Fiat. Il gruppo indiano di capitali freschi da investire ne possedeva, eppure ottenne Jaguar e Land Rover per un tozzo di pane imburrato, ovvero 1,3 miliardi di euro.

Le parole del numero uno Rata Tata espressero la volontà di rispettare la tradizione dei marchi, portandoli a una lenta e costante crescita. L'obiettivo può dirsi oggi pienamente raggiunto, stando ai dati sulle immatricolazioni del mercato europeo a settembre.

Land Rover e Jaguar crescono con i Suv

Land Rover, che negli anni ha stupito positivamente con il modello Evoque, è cresciuta a settembre 2016 del 24,9%. Le 18.713 consegne in Europa rendono Land Rover più forte di altri concorrenti focalizzati nei suv come Honda (18.443 unità a settembre), Suzuki (18.385 unità) e Jeep (10.386). Jaguar è invece cresciuta su settembre 2015 del 44%, e forte delle 9.844 consegne mette in riga marchi concorrenti come Lexus, Porsche, Maserati e Alfa Romeo.

Ciò grazie al lancio del suv F-Pace, uno dei modelli del giaguaro di maggior successo negli ultimi anni. Per Ford, che invece conosce un calo del -0,7% in Europa a settembre, c'è da mangiarsi le mani, anche se tornando al 2008 appare chiaro che l'ovale blu non avrebbe mai potuto permettersi i massicci investimenti compiuti dagli indiani. Per i due marchi britannici, insomma, il tempo volge al bello, tanto che fioccano i programmi futuri: la prima Jaguar Elettrica potrebbe anticipare sul mercato un modello Maserati rivale.