La benzina, come nel 2012 e nel 2013, rischia di tornare a costare due euro al litro. Si tratterebbe di un autentico salasso per le tasche di milioni di italiani che usano la propria autovettura per spostarsi. La prospettiva è tutt'altro che remota ed è resa nota dal Sole 24 Ore che, attraverso un'attenta valutazione, giunge ad elencare almeno due motivi per i quali i consumi della propria macchina potrebbero diventare una spesa molto più ingente di quanto non sia adesso.

All'orizzonte infatti c'è un aumento del petrolio, ma anche la possibile novità rappresenta dall'introduzione di accise che servirebbero a scongiurare l'attuazione delle così dette "clausole di salvaguardia". Si tratta di quella scorciatoia attraverso cui verrebbe consentito di ripianare i propri conti aumentando l'Iva fino al 25% negli anni a venire, eventualità che però potrebbe essere scongiurata con qualche centesimo in più da far pagare su un litro di verde:

Benzina: l'Italia in cui la benzina si paga cara

La necessità per il Governo di trovare nuove risorse potrebbe portare a ritoccare ulteriormente verso l'alto il carico di accise attualmente presente su ogni litro di benzina.

Oggi ciascun italiano paga circa 0,73 centesimi per litro. Gli anni di vacche magrissime determinati dalla politica economica attuata dal Governo tecnico guidato da Mario Monti portarono il costo unitario della benzina a più di due euro al litro. Era il 2012 e oggi c'è il rischio che si possa tornare indietro di sei anni, in cui gli effetti di una serie di fattori hanno consentito una nuova diminuzione del costo del carburante. In quel periodo tra i privilegiati c'era chi poteva contare su un motore a gasolio. Il costo unitario era inferiore di di 10-15 centesimi al litro e i consumi erano inferiori del 20-30%.

Aumenti di prezzo: la situazione geopolitica non aiuta

La mancata applicazione delle clausole di salvaguardia eventualmente indurrebbe la necessità di reperire ciò che l'aumento dell'Iva avrebbe permesso di raggranellare e dividerlo per ciascun litro di di benzina.

A incidere, inoltre, sarà il fatto che non è ipotizzabile, al momento, la possibilità del costo del petrolio. I parametri sono in costante salita da inizio 2017 e non è ipotizzabile che si possa tornare ai livelli di partenza, considerata la situazione geopolitica internazionale relativa ai Paesi produttori del petrolio. Gli automobilisti sono avvertiti, ricordando che anche i trasporti e, di conseguenza, le merci potrebbero subire delle conseguenze dalla situazione che potrebbe concretizzarsi.