Nella giornata di mercoledì 14 aprile, i familiari di una donna di 74 anni morta per Covid, hanno aggredito alcuni operatori sanitari dell'Ospedale Monaldi, accusandoli di non aver voluto consegnare loro la salma della defunta. Secondo quanto dichiarato dai medici del nosocomio i parenti dell'anziana, poco dopo aver appreso la notizia della sua dipartita, avrebbero tentato di entrare nel reparto Covid recriminando il diritto di portare via la salma, probabilmente per procedere con le celebrazioni funebri.

Davanti al rifiuto categorico dei medici di far uscire, per questioni di sicurezza, la vittima di Covid-19 dall'ospedale, i familiari hanno perso il controllo iniziando a colpire chiunque passasse loro davanti. Un operatore sociosanitario ha riportato varie ferite durante gli scontri ed è stato ricoverato presso il CTO per essere medicato e sottoposto ad alcuni esami. Il referto medico ha riportato la presenza di "un trauma cranico, contusioni multiple, ecchimosi al labbro inferiore e superiore, perdita della capsula di un dente".

L'aggressore si è costituito alla Polizia, ammettendo di aver malmenato il sanitario per difendersi dagli spintoni ricevuti mentre cercava di entrare in reparto per vedere il corpo della madre; ha inoltre sporto denuncia contro l'Ospedale Monaldi in quanto sostiene che la donna non sia stata assistita nella maniera adeguata.

'Nessuno tocchi Ippocrate' e il Nobel per la Pace 2021

È da più di un anno che, negli ospedali e nelle Rsa italiane, si assiste a violente reazioni verbali e fisiche nei confronti di medici, infermieri e operatori sociosanitari. L'associazione di promozione sociale 'Nessuno tocchi Ippocrate' ha aperto una pagina Facebook in cui denuncia questi fenomeni evidenziando che il caso del Monaldi è il 21esimo dall'inizio di quest'anno. L'organizzazione raccoglie le testimonianze di medici, infermieri, autisti di ambulanze ed Oss con lo scopo di dimostrare quanto le categorie che vengono in più occasioni osannate come eroi siano allo stesso tempo vittime collaterali della pandemia, costrette a subire le frustrazioni delle centinaia di parenti e amici che hanno perso i propri cari.

L'accadimento di Napoli non deve però far passare in secondo piano la notizia del 24 marzo scorso secondo la quale l'intero corpo sanitario italiano, per l'impegno e l'abnegazione dimostrati in questo anno caratterizzato dal coronavirus, è ufficialmente candidato al Nobel per la Pace 2021. La candidatura, presentata dalla Fondazione Gorbachev, un'associazione di Piacenza che organizza i Summit Mondiali dei Premi Nobel per la Pace, è stata accolta positivamente a Oslo, città sede dei Nobel.