La giustizia civile italiana è lenta anzi lentissima, sarebbe comprensibile se a conclusione dei processi ci fosse la certezza che chi ha torto paghi, risarcisca o provveda a riparare.

Purtroppo la lungaggine non ha come risultato "la giusta soluzione" ma è basata su cavilli e sottigliezze normalmente ben architettate dagli avvocati per portarla per le lunghe e quindi favorire chi ha torto.

Sarebbe comprensibile che questo accada per contenziosi di alto livello dove l'accertamento delle responsabilità o il dolo causano danni elevati o addirittura disastri economici per la parte subente, ma quando si parla di cifre basse o addirittura irrisorie (da 20,00 a 100,00 €) si dovrebbe cercare una via più veloce per redimere il contenzioso.

Intanto i tre gradi di giudizio non servono per una contesa di 200,00€ o meno poiché fanno rinunciare al tentativo di richiesta risarcitoria perché l'onere supera il danno, se poi è contro la P.A. non si rimborsano neanche le spese legali.

Bene, abbiamo creato il "Giudice di Pace", cosa c'entra poi la Pace?

In effetti dovrebbe servire a risolvere contenziosi di livello economico basso e con solo la Cassazione a controllo formale. Benissimo ma intanto i tempi sono molto lunghi per un procedimento facilitante e poi costa una cifra che anche se piccola scoraggia a farne ricorso per somme sotto i 100,00 € visto che non è risarcibile. Senza essere maligno scoraggia soprattutto a ricorrere contro le multe, sarà un caso?

Ora se valutiamo i volumi delle cause civili su base annua ci rendiamo conto che la maggior parte ha impatto economico contenuto tale da non intaccare l'economia di nessuno se per caso il giudizio non è perfettamente preciso.

Quindi, guardiamo un poco a qualche esempio ben fatto: le conciliazioni paritetiche funzionanti tra utenti e operatori telefonici e dell'energia.

Una bolletta errata, un servizio mai richiesto, un distacco non giustificato, sono cose dal valore commerciale basso ma dalla necessità di soluzioni rapide. Vi immaginate se vi staccano la luce e voi dovete attraverso un avvocato chiedere al giudice di farvela riattaccare!!! Dopo mesi stareste ancora al buio.

Le conciliazioni paritetiche, gratuite per gli utenti e con il supporto di una associazione consumatori o no, risolvono il problema: primo si riattacca la luce a prescindere, poi si discute alla pari e si trova un accordo, normalmente con la soddisfazione del più debole!!

Ora mi chiedo, perché questa procedura deve funzionare solo in questo ristretto mondo, dove comunque viene spesso contrastata, e non può essere utilizzata su larga scala?

Come? Procedura civile: prima di qualsiasi azione legale di contesa o risarcimento viene richiesto un tentativo di conciliazione tra le parti formalmente espletato e garantito dalle Istituzioni a costo variabile da valutare in base ad una casistica e ai valori commerciali messi in gioco.

Non deve essere un arbitrato da lasciare ai grossi volumi economici e neanche una mediazione poiché include un giudice terzo che quindi toglie il succo della pariteticità nella trattativa, ma una semplice conciliazione tra le parti in modo paritetico.

Da una valutazione sommaria, e di ciò mi scuso, il numero dei ricorsi al giudice ordinario o di pace si ridurrebbe almeno del 25-30%, e forse sono pessimista.