Indulto e amnistia 2014, ultime novità della settimana: riprende in commissione Giustizia al Senato della Repubblica martedì, mercoledì e giovedì (rispettivamente 22, 23 e 24 giugno) l'esame congiunto dei ddl per la concessione di amnistia e indulto che sono stati presentati dai senatori Buemi, Compagna, Barani e Manconi più altri cofirmatari dopo la sentenza Torreggiani della Corte europea dei diritti dell'uomo e il successivo messaggio alle Camere sul sovraffollamento carceri del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale ha chiesto senza esitazione l'approvazione dei provvedimenti di clemenza generale ad efficacia retroattiva previsti dalla Costituzione.

Amnistia e indulto 2014: disegni di legge per provvedimenti di clemenza generale al Senato

Prosegue dunque senza sosta la discussione parlamentare e politica sui disegni di legge per la concessione di amnistia e indulto nonostante gli sforzi già fatti dal Governo Renzi, prima con l'approvazione della legge sulle pene alternative al carcere e la messa in prova ai servizi sociali e nei giorni scorsi con il varo di un decreto, che dovrà ora essere convertito in legge, che prevede sconti di pena nella misura del 10% e risarcimenti in denaro per i detenuti che hanno presentato ricorso alla Corte di Strasburgo per violazione dei diritti umani alla luce del sovraffollamento degli istituti penitenziari causa di condizioni di detenzione ritenute inumane e degradanti.

Mafia, amnistia e indulto: le rivendicazioni del boss Palazzotto su Facebook

Intanto a rivendicare amnistia e indulto contro il sovraffollamento carcerario anche il presunto boss della mafia Gregorio Palazzotto, di Palermo, imprenditore che secondo gli investigatori sarebbe il capo della cosca mafiosa dell'Arenella. Secondo quanto viene fuori dall'operazione Apocalisse sfociata in una novantina di arresti a Palermo Gregorio Palazzotto, che è già detenuto, aveva aperto un profilo Facebook da dove ingiuriava i collaboratori di giustizia. "Non ho paura delle manette - scriveva Palazzotto sul social network - ma di chi per aprirle si mette a cantare". Mediante il social network il boss palermitano criticava le condizioni di sovraffollamento carceri e chiedeva atti di clemenza come indulto e amnistia.