È il caso di una giovane ragazza, picchiata dal padre perché ha perso una partita di Tennis. Solo grazie all'intervento di altre persone il peggio per Andrada Ioana Surdeanu, promessa del tennis romeno, è passato. Dopo la sconfitta da parte della russa Daria Kruschkowa, con il punteggio 6-2, 7-6, nel torneo ITF Marshall Open di Israele, la tennista romena è stata picchiata negli spogliatoi da Lucian Surrdeanu, non solo padre ma anche allenatore della ragazza.

In base ai giornali romeni, il padre è stato arrestato dalla polizia locale. La ragazza ha raccontato che questo è il suo "modo di punire quando gioca male".

Il fatto - In un primo momento la ragazza difende il padre, dicendo: ''Mio padre non è una persona violenta. E' colpa mia''. Sin da piccoli i nostri genitori ci mettono in testa che lo sport è salute. Crescendo, però, ci rendiamo conto che lo sport non è soltanto una questione di salute, diventa uno stile vita o una professione, per alcuni; per altri invece diventa un hobby, un momento per allontanarsi dalla quotidianità o anche una semplice scusa per fare nuove amicizie.

Ma ci sono anche coloro che amano e sognano lo sport guardando dalla tv una partita e tifando i propri miti. In teoria lo sport dovrebbe essere questo, un legame tra la realtà e i nostri desideri . Non solo. È una catena che unisce sportivi e non di tutto il mondo. Le Olimpiadi per esempio rappresentano il vero senso dello sport. Magari lo sport fosse solo questo. Ogni cosa purtroppo ha il suo lato negativo nascosto, forse il lato peggiore delle cose. Quante volte nei telegiornali abbiamo sentito parlare di urla, parolacce o qualsiasi forma di razzismo solo perché una squadra ha perso o perché si trova in terra straniera? Quante volte abbiamo sentito parlare di violenza dentro e fuori dei campi?

La risposta è solo una: troppe. La violenza nello sport è una ''piaga'' che non dovrebbe esistere, anche se la propria squadra o mito perde. Lo sport è rispetto: chi lo ama deve amare anche questa regola di vita.