Sono tantissimi gli stranieri comunitari ed extracomunitari che girovagano per le strade della città di Reggio Calabria chiedendo l'elemosina, oppure si appostano fuori dai supermercati cercando di impietosire. Ma alcune volte anche minacciando i clienti per farsi consegnare la moneta da un euro inserita prima nel carrello della spesa per poterlo utilizzare. I repentini sbarchi nel porto di Reggio Calabria, assistiti dall'organizzazione militare "Mare nostrum", hanno determinato negli ultimi mesi un aumento notevole di persone provenienti prevalentemente dai Paesi africani che, sommati ai romeni e ai soggetti provenienti dai Balcani, stanno letteralmente invadendo la città.

Alcuni, non avendo la possibilità di pagare un affitto, vivono in luoghi di fortuna, mentre gli altri, riuscendo a guadagnare quotidianamente un bel gruzzolo chiedendo soltanto l'elemosina o con attività illecite e piccoli furti, riescono ad affittarsi un locale in nero, con la complicità del proprietario, che ne trae un vantaggio economico maggiore, potendo evadere il fisco. Anche se ciò gli comporta un grande rischio, poiché, se fosse scoperto, scatterebbe la denuncia penale e l'arresto per favoreggiamento della clandestinità e il sequestro dell'immobile affittato in nero.

L'incoscienza di molti proprietari di alloggi è tale da non rendersi conto che oltre a rischiare la galera, locando un immobile a clandestini, mettono a serio rischio l'incolumità dei condomini regolari che spesso sono costretti a subire le prepotenze e i modi poco civili di questa gente straniera che si sente in diritto di poter fare come se fosse nella sua terra d'origine, dove spesso le regole condominiali non esistono e la conduzione dell'alloggio è esercitata come se fossero nella giungla.

Mancando di rispettare le regole più elementari del quieto vivere.

Per i reggini sta diventando sempre più complicato sopportare il flusso d'immigrati provenienti dall'Africa, dalla Romania e dai Balcani, in quanto, non sono propensi a rispettare le regole del nostro Paese, anzi, pretendono che siano gli indigeni ad adeguarsi al loro modo di vivere. Questo stato di cose meriterebbe più attezione da parte delle Istituzioni, invece, si registra purtroppo anche fin troppa clemenza e tolleranza da parte delle forze dell'ordine nei confronti di questi immigrati. Non sembra che ci sia un servizio di prevenzione e repressione mirato al controllo di tutta questa gente che vive di espedienti nella clandestinità totale, troppo spesso con la complicità di chi approfitta dell'evento per guadagnarci in nero.